Il degrado della vita pubblica valdostana è certamente dimostrato da queste elezioni anticipate, a soli due anni dal voto alle Regionali del 2018. Di questo si parla poco, purtroppo, perché molti dei responsabili di questa situazione, fatta di voltafaccia, incapacità e faciloneria, sono di nuovo in lista come se nulla fosse, compresi alcuni che per ragioni morali o giudiziarie avrebbero dovuto evitare di candidarsi.
Intanto la democrazia valdostana trema, perché non sono la numerosità delle liste e la quantità dei candidati un indice di buona salute, se intanto l'esercizio del voto da parte dei cittadini cala.
Nell'ultima tornata, già affollatissima di potenziali consiglieri regionali, il dato dei votanti si fermò al misero 65,12 per cento contro il 73,03 per cento di cinque anni prima.