Se fuori dall'Italia parli della Befana ti guardano con due occhi così. Infatti si tratta di un personaggio sponsorizzato dal fascismo per la creazione di un immaginario culturale, nutrito appunto da figure aggreganti, a favore del processo di identità nazionale, in quella logica laica nazionalpopolare che aveva in fondo una venatura anticristiana, presente nel confuso background di Benito Mussolini, che aveva fatto breccia sugli italiani per una serie di sfortunate combinazioni.
Oggi la Befana è diventata l'ultimo corollario giocoso del periodo natalizio, visto che nelle prossime ore - spunteranno (con dolcetti e carbon dolce) le "calze della Befana" con i dolciumi.
"Befana" che deriva da leggende degli Appennini e la definizione nasce da una storpiatura di "Epifania". Parola che, a sua volta, passa dal greco al latino "epiphanīa", appunto "manifestazione di Gesù ai Re Magi", derivata appunto dal greco "epipháneia, manifestazione, apparizione", derivazione di "epiphaínomai, mostrarsi, apparire".
Giuro di aver sentito da un neofascista ignorante che la Befana dimostrava l'interesse del fascismo per le... donne. Per altro questa storia del fascismo che avrebbe ampliato il ruolo femminile è una baggianata.