November 2019

Vox clamantis in deserto

Deserto...Leggo che sparirà l'Union Valdôtaine Progressiste, che ho contribuito a far nascere e che credo di aver servito con fedeltà sino a quando non si cambiò bruscamente linea politica senza lealtà alcuna.
Ritengo ancora oggi - per il poco che ormai vale - che lo spazio politico per UVP sarebbe stato enorme e si è sprecato un patrimonio di credibilità e grandi speranze accese in un breve tempo in manifestazioni vibranti ed emotive. Non mi metto neppure a dire delle responsabilità degli uni e degli altri, perché non serve affatto rinfocolare quanto di triste è avvenuto e dire a chi ha orecchie per intendere che «l'avevo detto» è da sempre una magra consolazione. Analoga storia che potrei evocare anche a fronte della parabola discendente in atto da anni dell'Union Valdôtaine, quando me ne andai da lì lo feci dopo innumerevoli scelte sbagliate ed un clima ormai insopportabile.

Un mondo che manifesta

Le 'sardine' a Modena«Facciamo una manifestazione?». L'eco arriva anche dal mio passato. Da studente ad Aosta, ad Ivrea, a Torino ho protestato, dal Ginnasio all'Università. Ricordo certi brividi di piacere per esperienze di questo genere, che facevano parte dei riti di passaggio per l'età adulta. Visto che a scuola nessuno ce l'aveva mai insegnato, è proprio nelle Assemblee studentesche che mi sono cimentato per le prime volte nel parlare in pubblico.
Tutto sommato si è trattato di una palestra utile, anche se gran parte delle proteste in sé - nei risultati fattuali - sortirono poca cosa. Ma emozioni e sentimenti si esprimono anche così, nella manifestazione, che ovvio non si esaurisca con questi primi cimenti.

Ci vuole la patente?

Seggiolini e dispositivi di sicurezza per bambiniNon so chi si celi dietro Modesto Michelangelo Scrofeo, che firma brucianti commenti domenicali sul "Sole 24 Ore", trattandosi di un camuffamento, che si riferisce nello pseudonimo ad un inquisitore domenicano che ha lavorato molto nei primi decenni del Cinquecento.
Un'enciclopedia specialistica così lo cita: "Ordinato sacerdote il 19 marzo 1491, fu inquisitore di Parma e Reggio (1519), quindi inquisitore a Como (dal 1520 al 1530). In quanto tale, il 20 luglio 1523 Papa Adriano VI gli indirizzò il breve "Dudum, uti nobis" con l'incarico di dedicarsi alla lotta contro le streghe e gli eretici in Lombardia e Piemonte. Adempì con estrema solerzia all'incarico, scatenando subito nel giro di poche settimane una feroce caccia alle streghe a Sondrio e nella Valtellina. Tra le sue vittime una certa Santina, moglie di Paolo Lardini, il testo della sentenza contro la quale (12 settembre 1523), che la condannava alla confisca di tutti i beni e al rogo, è esemplare della spietata intransigenza di Scrofeo".

Due canzoni evocatrici

Francesco Guccini e Giorgio GaberArrivano come suoni dal passato certe canzoni del cuore che evocano persone e ambienti del proprio vissuto. Forse uno dei primi cantanti che ho visto dal vivo è stato quel gigante del cantautorato che è stato Francesco Guccini. Location - come si dice oggi - "Festa dell'Unità" ad Imperia, anni Settanta, quando il Partito Comunista era roba seria ed ho il vanto di aver conosciuto, qualche decennio dopo, personalità come Giancarlo Pajetta, Nilde Iotti, Ugo Pecchioli, Alessandro Natta (nato proprio ad Oneglia). Gente di carattere, comunque la si pensi, e con una cultura, pur ideologizzata, da far impallidire certi spocchiosi in circolazione ignoranti come delle scarpe.
Le "Feste dell'Unità" erano passione e salamelle, politica e grandi bevute e naturalmente concerti. Per cui se ascolto Guccini torno ragazzo con il mio "cinquantino" d'ordinanza e la gioia di vivere. Ho ascoltato i dischi di Guccini ed ho letto cosa ha scritto, specie sul suo meraviglioso Appennino. Solo un montanaro narratore poteva evocare storie e ambienti con una maestria da troubadour.

Riformare la democrazia locale

Ai seggi...Gli opposti estremismi non li sopporto più, che siano sullo scacchiere politico o che siano le posizioni che si assumono di fronte a certi problemi. Per vocazione ho sempre praticato la ricerca di onorevoli compromessi e devo dire che in mille situazioni ho preso in mano la penna per cercare sui testi più vari quelle sfumature che, mantenendo la sostanza, consentissero di trovare un ragionevole punto di equilibrio. Sintesi, insomma, che viene dal greco "sýnthesis, il mettere insieme".
Il vero estremista non pratica questa saggezza per la semplice ragione che non bada all'interesse generale, ma al consenso dei suoi e per tenerli caldi radicalizza la sua posizione ed esaspera i toni. In epoca in cui ci si basa più sul proprio elettorato e si cercano sacche di consensi, l'intransigente diventa massimalista ed esaspera la sua faziosità, disprezzando chi cerca una conciliazione.

Cetto La Qualunque superato dalla realtà

Cetto sul tronoL'anno scorso sono stato a vedere al "Palais" di Saint-Vincent lo spettacolo teatrale del grande attore Antonio Albanese, comico di razza capace anche di usare i toni drammatici quando vuole, perché dotato di una tecnica straordinaria e di una fisicità unica sul palco, che crea una grande empatia con gli spettatori in sala.
Per tutta la sera si era tenuto distante da quel personaggio che lo ha reso noto con i film, il celebre Cetto La Qualunque, nato nel 2011 con il successo di "Qualunquemente", bissato l'anno dopo con "Tutto tutto niente niente", tornato da poco con "Cetto c'è, senzadubbiamente", che sono andato a vedere poche ore fa.
Penso che questo suo distacco dal personaggio della sera della lunga performance al "Palais" fosse dovuto alla scelta di evitare di caderne vittima per sempre, in un cliché che fosse una prigione, e lo si era già visto in questi anni con ruoli assai diversi in altri film di successo.

La strana politica estera dei pentastellati

Quando la famosa e lucidissima politologa Sofia Ventura ha scritto un suo editoriale su "La Stampa" di domenica non sapeva che Beppe Grillo - messo in riga il leader traballante dei "Cinque Stelle", Luigi Di Maio - sarebbe andato ad omaggiare (e viceversa) l'Ambasciatore cinese in Italia.
Ma quel che aveva scritto ottiene, se possibile, ancora più forza ed è bene tenerlo a mente, perché la politica estera di un Paese non sono bruscolini ed ogni scelta di campo pesa.
Dice Ventura: «Il percorso del M5s è sempre più accidentato. La sconfessione della decisione di Di Maio di non partecipare alle prossime elezioni regionali venuta da Rousseau ha rappresentato un vero inciampo. E come accade nei momenti critici, torna fuori il nome di Alessandro Di Battista, un nome improbabile, ma che Di Maio usa come minaccia contro chi davvero conta - perlomeno nelle istituzioni - e che gli sta sottraendo la fiducia. Ma Di Battista, un po' fuori e un po' dentro, pur tuttavia immagine dell'originaria anima movimentista, altermondialista dei 5 stelle, che con Di Maio andò a incontrare l'esponente dei Gilet Gialli Christophe Chalençon e che lo scorso anno batté le strade dell'America Latina ansioso di cogliere i fermenti populisti di quel continente, si dibatte tra la voglia di politica italiana e la passione di "inviato"».

Autostrade: pensieri sul futuro

Il tratto della 'A5' a Saint-VincentQualche ragionamento ci obbliga a farlo la vicenda concatenata, prima del crollo del tristemente noto "Ponte Morandi" a Genova e poi del pezzo distrutto, perché travolto da una frana, di un viadotto autostradale sulla "Torino - Savona" lungo il vecchio percorso del 1960.
Sono passato da questi itinerari, specie lungo il secondo per andare al mare, miriadi di volte e specie sulla "A6" mi domandavo, percorrendola ancora di recente in salita dalla Liguria sul vecchio percorso un tempo ad una carreggiata unica (la discesa da Ceva è stata raddoppiata nel 2001), come diavolo si potesse mantenere in esercizio quella sorta di gimcana infernale, figlia di un'epoca ormai passata.
Spostiamo la nostra attenzione. Se non ci fosse stato un progresso nelle vie di comunicazione useremmo ancora in Valle d'Aosta la "Strada romana delle Gallie". La direttrice attraversava il territorio valdostano giungendo da Eporedia (Ivrea) sino ad Augusta Prætoria (Aosta), per poi biforcarsi in direzione del colle dell'Alpis Graia (Piccolo San Bernardo) e dell'Alpis Pœnina (Gran San Bernardo).

Parole nuove, figlie dei tempi

Parole...Sigmund Freud, che come indagatore della mente e dell'animo umano ha avuto pochi eguali, diceva delle parole: «Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l'insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l'oratore trascina l'uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente».
Ecco perché le parole cambiano nel tempo, nascono e muoiono, svettano e precipitano, mutano di pelle e tornano alle. Per me sono strumento di lavoro e di passione e le ho adoperate in contesti diversi.

L'alpinismo fra ricerca di regole e business

L'aereo da turismo atterrato sul Monte Bianco la scorsa estatePer chi si occupi dei problemi della montagna non mancano mai spunti di riflessione. Colpiscono certi elementi simbolici, che servono per capire le trasformazioni in atto. E' il caso dell'alpinismo che, cominciando dalle Alpi, si è poi sviluppato sulle montagne di tutti Continenti con evoluzioni enormi nelle tecnologie e nelle mentalità.
Per quanto di sicuro le montagne fossero già - al di là delle superstizioni che avvolgevano le vette - terreno d'elezione per i montanari attraverso i millenni, si fissa per ragioni storiche l'origine dell'alpinismo verso la fine del diciottesimo secolo, prendendo come evento scatenante la prima ascensione del Monte Bianco, la cima più alta dell'Unione europea ("d'Europa" crea discussioni!), che avvenne - come impresa di grande ampiezza nel mondo di allora - nell'estate del 1786. All'epoca esisteva una logica esplorativa, frammista alla ricerca scientifica, mentre oggi siamo di fronte ad una sfida di carattere sportivo, che assume aspetti estremi per i campioni. Esiste poi una massa di alpinisti che aspirano a scalate che segnino non solo il loro curriculum ma la loro stessa vita.

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