Il 31 luglio del 1919 nasceva a Torino Primo Levi ed è giusto, ad un secolo di distanza, ricordare questo uomo, che ci ha lasciato un patrimonio ricco di pensieri sulla libertà, avendo subito il suo esatto contrario.
Ricordate - e l'evoco subito - questa sua profezia? «Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando e distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti sottili modi la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine».
Questo ammonimento vale molto se si pensa a questi tempi strani in cui la libertà e i valori sembrano subissati da nuove forme di comunicazione che obnubilano le menti, specie quelle più deboli di fronte alla marea di disinformazione che viene sparsa senza risparmio di energie e di denari.
Leggevo giorni fa su "La Repubblica" in una serie di articoli sull'anniversario di Levi scritti da Marco Belpoliti come una delle parole chiave della sua vita fosse "alpinismo" e trovo che sia stata una scelta interessante.