Come ogni 30 e 31 gennaio torna la "Foire de Saint-Ours", la grande manifestazione che "occupa" pacificamente le vie del centro di Aosta e questo avviene in un clima festoso che non ha eguali in nessun'altra kermesse popolare. Piace a tutti, me compreso, segnalare come si tratti di una festa millenaria, che avrebbe - uso il condizionale - attraversato i secoli e le trasformazioni della città dal Medioevo sino a questa edizione attraverso un lunghissimo fil rouge che situa in questo momento una delle radici identitarie.
Sappiamo tutti, naturalmente, che esiste in questo una finzione: nulla di certo sappiamo della "Foire" se non cenni documentali e maggiori certezze ci sono più ci avviciniamo alla Storia moderna e a quella contemporanea. Resta il fatto che l'identità della Fiera attuale è fatta di ricorrenze e novità, rimasugli e invenzioni e somiglia, se la si vuole indagare, a quegli strati in cui scavano gli archeologi, trovando elementi diversi a seconda delle epoche.