December 2018

Il Clima e le Alpi

La neve che scarseggia sulle montagne valdostaneGuardo le montagne attorno a me, spesso in zone che conosco a menadito e sono in grado, con la mia sola memoria fotografica, di comparare luoghi odierni con quelli fissati nella mia memoria. L'altro giorno, nel comprensorio del Crest, sopra Champoluc, nel Comune di Ayas, pensavo a certi inverni "nevosissimi" della mia infanzia, quando certe quantità di neve consentivano ancora in primavera di fare fuoripista dove oggi ci sono grosse rocce che non sono mai più state ricoperte. Non è un atteggiamento di esercizio nostalgico della memoria, che sarebbe inutile, ma si tratta di capire che cosa in pochi decenni sia avvenuto e non si stia per nulla arrestando.

Ezio suona lassù

Ezio MaglianoLe amicizie vanno e vengono per diverse ragioni da una parte e dall'altra e non sempre per motivi coincidenti. Ma di fronte alla morte - ed è giusto che sia così, non per buonismo ma per buonsenso - sono i ricordi migliori ad imporsi all'attenzione in determinate circostanze.
Ci pensavo, saputo della scomparsa di Ezio Magliano, personalità eclettica, con cui abbiamo condiviso molti momenti, specie in un passato piuttosto lontano. Era ormai parecchio che non ci frequentavamo: l'avevo intravisto in qualche occasione e sapevo che aveva subito un trapianto del fegato.
Quando lo conobbi io ero poco più di un ragazzo. Lui era direttore d'antenna di "Rta - Radio Tele Aosta" ed io ero un giornalista televisivo in erba (ora quei contributi pensionistici tornano utili!). Nel primo incontro, prima di essere assunto, aveva un'aria molto ingessata, direi che "se la tirava", raccontandoci a noi dipendenti di importanti incarichi pregressi in Francia persino avvolti volutamente dal mistero.

"Vecchi" da rottamare?

Sono entrato, essendo del 1958 e dunque della metà del secolo scorso, nei sessant'anni della mia vita. E mi vien da scherzare sul fatto che siano divertenti e fattivi come gli anni '60 del Novecento.
Noi coi capelli grigi o candidi - per chi li ha! - siamo larga maggioranza in una Valle d'Aosta che invecchia grazie alla maggior probabilità di vita, che si incrocia con il calo drastico della natalità.
Io sono stato, come deputato, un "giovane politico" ed ho espresso una buona parte del mio lavoro più importante in un'età relativamente giovane e, se si scorre la data di nascita del Consiglio Valle, ancora oggi si vede che lo sbandierato e condivisibile "largo ai giovani!" resti un slogan.
Credo sinceramente che il ricambio, se non un trucchetto per fare fuori i "nemici", sia una necessità ma ad una condizione. Non si può pensare che nelle Assemblee elettive o nei ruoli di Governo non ci sia un equilibrio tra "vecchio" e "nuovo" e le capacità come l'inconsistenza non hanno età e ci sono oppure no. Penso che il mix fra nuove energie e esperienza accumulata siano il cemento di una comunità e la migliore espressione possibile.

Il Calcio e le tifoserie violente

Ultras violentiCapisco di essere del tutto controcorrente e direi che si tratta di una scelta venuta da sola. Per cui non è snobismo o scelta affettata di tipo élitario, ma di un percorso che si è interrotto per una sommatoria di ragioni. Da bambino seguivo il calcio perché era lo sport "nazionale" per eccellenza. Mio papà era juventino e lo ero anche io per ricopiatura.
Ma - per capire che ero già anomalo - mi piaceva anche il Toro, squadra per cui teneva il mio amatissimo zio Ulrico, che era accorso dalla Valle d'Aosta a Superga per piangere la squadra distrutta dal noto incidente aereo nel maggio del 1949.
Per cui io, giochicchiando senza speranza a pallone più per divertimento con gli amici che per ambizioni che non coltivavo, mi sono fatto la solita trafila: si sgambettava in oratorio e nel campo sportivo del paese, collezionavo gli album delle figurine "Panini", ascoltavo le voci di "Tutto il calcio minuto per minuto" e guardavo i volti dei telecronisti di "90esimo Minuto".

Il futuro dei Comuni alpini

Abitazioni in montagnaIl presupposto di domandare ed avere competenza legislativa - cioè il ruolo più importante espresso dal Consiglio Valle, il Parlamentino dei valdostani nel vigente ordinamento - è che lo si riteneva un caposaldo dell'Autonomia.
So bene quanto le competenze esclusive e quelle integrative (concorrenti) si siano in parte svuotate per l'obsolescenza di alcune delle materie elencate nello Statuto per colpa del centralismo romano e dei poteri europei, ma esiste anche una crescente pigrizia nell'uso di questo strumento essenziale. A dimostrarlo le poche leggi vere (non solo quelle di semplice spesa, numerosissime) approvate in questi anni.
Qualche miglioria nei poteri e nelle competenze è venuta dalla famosa riforma del Titolo V del 2001 e dalle "norme di attuazione", prima con le deleghe statali ad una Commissione Paritetica a termine operativa dagli anni 70 e poi con la Paritetica "stabilizzata" negli anni '90 con la modifica statutaria di cui all'articolo 48 bis. Negli ultimi anni purtroppo la Paritetica ha proceduto a rilento e ne risente l'Autonomia, compresa quella legislativa del Consiglio Valle.

Lettera al 2019

Calendari del 2019Spettabile 2019,
non so bene come rivolgermi a lei: sarei per un familiare «Caro», ma non vorrei - nel nome della parità di genere anche linguistica - dire «Cara». Per cui «Spettabile» mi pare un giusto compromesso. Invidio i cinesi che nel nostro febbraio daranno il benvenuto non solo ad un numero, ma all'anno del Maiale, animale assai apprezzato nella cultura valdostana.
Oggi, aspettando la Mezzanotte e l'arrivo di San Silvestro, sono lieto di indirizzarmi a lei (andrà bene il "lei", potevo usare il "tu" o meglio un bel "voi"?), nelle ultime ore prima della sua presa in servizio. Non la invidio affatto per una prima ragione: in un certo ozio dei giorni natalizi mi sono trovato a sfogliare alcune riviste (ma anche - Signùr! - delle autorevoli testate) che si esibivano, attraverso esperti del ramo, in grandi previsioni con oroscopi di vario genere.

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