Tutto gira nella nostra esistenza: arriva, sparisce, torna, si trasfigura. L'unica certezza è che bisogna godersi ogni momento ed hanno ragione quelli che, ormai come me, hanno i capelli bianchi ed ammoniscono i giovani di godersi la vita a piene mani ed a considerare che certi momenti, apparentemente insignificanti, un giorno diventeranno come pietre preziose che ci hanno arricchiti e che affioreranno magari in momenti meno lieti o quando - peggio ancora - ci si accorge che non potranno più essere replicati. Da giovani, quando ti dicono queste cose, le consideri solo banalità, ma non lo sono e lo si scopre... ex post.
Ma eccomi al punto: la gita in pullman (che mia nonna chiamava "corriera") è da questo punto di vista un classicissimo della mia generazione, che è quella che ha vissuto in maniera crescente quella motorizzazione che ha trasformato in un fenomeno di costume l'uso delle automobili e anche dei pullman, che un tempo erano davvero "torpedoni" piuttosto rustici, mentre si sono trasformati in mezzi sofisticati e persino lussuosi (ciò rende ridicolo il limite di velocità dei cento chilometri orari).