Sss… il silenzio elettorale incombe e dunque non dobbiamo parlare, anzi parliamo sottovoce per non disturbare. Questo famoso "silenzio" è una norma che da sempre contraddistingue dagli anni Cinquanta ogni elezione, nazionale o locale, che si svolge in Italia.
La normativa di fondo resta quella del 1956, malgrado qualche modifica intercorsa, specie sui mezzi di comunicazione come radio e televisione. Vale a dire che nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni, "sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda. Nei giorni destinati alla votazione altresì è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di duecento metri dall'ingresso delle sezioni elettorali".
Regola strana quest'ultima, perché non si capisce bene cosa si potrebbe fare a 201 metri, visti gli altri divieti: bizzarrie del legislatore.