Il silenzio sulla Catalogna è una vergogna per l'Europa e lo è per quella marea di intellettuali europei che sono pronti - ad ogni piè sospinto - a formare appelli per qualunque cosa, spesso anche per cause che, a bocce ferme, si dimostrate cause perse, se non sbagliate. Invece sui fatti gravissimi di Barcellona in troppi, spesso verbosi per fatti distanti, sono stati zitti o hanno persino ciecamente sposato le tesi inqualificabili di Madrid e della sua sterzata liberticida.
Per questo ho letto con interesse e condivisione quanto scritto sul quotidiano belga "Le Soir" dal filosofo Daniel Salvatore Shiffer.
Ecco un pezzo del suo editoriale, che ricorda all'inizio dell'arresto in Germania di Carles Pudgemont, già Presidente catalano, derivante dal mandato di cattura internazionale, già sgonfiato dai giudici tedeschi che negano l'esistenza del reato di ribellione, non essendoci stata violenza nella scelta indipendentista: «Certes ne nous appartient-il pas de nous immiscer dans les affaires internes d'un pays souverain - l'Espagne, en l'occurrence - ni de nous prononcer donc sur l'indépendance, ou non, de l'une de ses régions, la Catalogne précisément. Je serais même plutôt enclin à plaider, en ce qui me concerne, pour un pays unifié».