La vedo dura per chi, in Italia, cerca di difendere l'Europa. Non questa Unione in particolare, che so bene essere piena di falle, ma il processo di integrazione europea, che qualcuno vorrebbe bloccare. Manca il passaggio per capire che cosa dovrebbe essere: in Italia il maggior pacchetto di voti li hanno presi gli anti europeisti, che vagano sul tema in un vuoto culturale, fatto di slogan e di gran cavalcate di paure e incazzature.
Si chiama, anche se gli interessati nicchiano, "populismo" è proprio l'indeterminatezza dei piani futuri spaventa non solo i partner europei e Bruxelles, ma dovrebbero essere preoccupati gli italiani in lizza per una retrocessione.
Una "serie B" europea che potrebbe farci molto male, ma chi orchestra queste mosse ha saputo amplificare difetti e pucciare il biscotto nei disagi ed ha cavalcato l'onda, dando l'idea che senza Europa si decollerà.
Chapeau a loro e stupidi noi europeisti, che abbiamo ceduto alla marea nera, incapaci di spiegare che questo porterà lacrime e soprattutto sangue. D'altra parte alcuni vincitori guardano - roba da incubo - al rinominato zar Vladimir Putin, pericoloso dittatore, nato come spia del "Kgb", un nome e una garanzia.