Si parla dappertutto, in queste ore, di Davos, la località dei Grigioni che si trova a 227 chilometri in linea d'aria da Aosta (identica distanza sino a Brescia), situata a 1.560 metri - tipo il capoluogo, "Veulla", di Cogne - e che conta undicimila abitanti, dunque considerata città nella Confederazione.
E' un'incredibile storia di successo, che ricorda come nostre località - apro una parentesi - avrebbero potuto, se ci fosse stata un'intuizione, raggiungere magari non gli stessi livelli, ma spiccare con iniziative valide nel campo della cultura e della politica. In verità, almeno sullo scenario italiano e non internazionale, Saint-Vincent con le iniziative del Casinò è stata punta di diamante per i premi di giornalismo, del cinema, dell'economia e per molte altre iniziative dal dopoguerra sino a pochi anni fa. Oggi siamo ad encefalogramma piatto e le grandi rivoluzioni annunciate con cambi di manager pochi mesi fa si stanno dimostrando inefficaci con bilanci in picchiata, iniziative di privatizzazione camuffate e fallimento, in particolare di chi in politica - con grande prosopopea - aveva preso in mano il dossier e pagherà dazio per questo esisto nefasto.