December 2017

Todo cambia

La realtà cambia...Credo che il motivo vi sia noto, qui ne trascrivo qualche strofa: «Cambia ciò che è superficiale, e anche ciò che è profondo, cambia il modo di pensare, cambia tutto in questo mondo. Cambia il clima con gli anni, cambia il pastore il suo pascolo, e così come tutto cambia
che io cambi non è strano. Cambia il più prezioso brillante, di mano in mano il suo splendore,
cambia nido l'uccellino, cambia il sentimento degli amanti. Cambia direzione il viandante, sebbene questo lo danneggi, e così come tutto cambia, che io cambi non è strano»
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La canzone è conosciuta soprattutto per la voce dell'argentina Mercedes Sosa, ma in realtà è stata scritta dal cantante cileno Julio Numhauser nel 1982 in piena dittatura di Pinochet, quando dovette scappare in esilio in Svezia perché dissidente del regime. Medesima situazione della Sosa, che fuggì in Europa, vista la dittatura militare in Argentina.

Roma dolente

Uno scorcio di RomaSono stato tre giorni a Roma: dopo la mia lunga presenza in passato nella città, mi era capitato in questi ultimi anni di tornarci solo in giornata, mai più appunto di poche ore. Dal 1987 al 2001 ci avevo invece vissuto da deputato buona parte della settimana, poi ci sono andato in modo continuativo sino al 2008. Per cui posso dire di averne apprezzato pregi e difetti, avendone alla fine una conoscenza di buon livello, anche per la confidenza con molti esponenti di spicco eletti a Roma, con cui mi capitava di chiacchierare sui problemi della Capitale.
In questi stessi anni, a vario titolo, ho visitato piano piano tutte le Capitali dell'Unione europea, alcune in modo fugace ma intenso, altre in modo più approfondito. Sapendo bene che ciascuna di loro ha diverse taglie, beninteso anche rispetto alla grandezza di ogni singolo Paese di appartenenza. Questo mi ha sempre permesso - modus in rebus - di avere una comparazione con la Capitale italiana.

A sciare in pullman, pensando al passato

La storica 'Valanga azzurra'Leggo che i pullman low cost di "Flixbus" si sono lanciati in collegamenti fra grandi città e località sciistiche. Nel caso della Valle d'Aosta da Milano verso Pila e Breuil-Cervinia. Ho letto che altre compagnie analoghe, ad esempio in partenza da Roma verso località appenniniche, fanno la stessa cosa. Segno che c'è business nel settore, anche perché per molti le tariffe autostradali sono ormai - pensiamo alle autostrade valdostane - un vero deterrente! Con la propria macchina, che già costa, si può scegliere da larga parte della Lombardia di andare dove i pedaggi costano meno, ad esempio l'autoBrennero.
Mi tornano alla memoria quel passaggio fra gli anni Ottanta e Novanta in cui mi occupai del turismo dello sci, prima come presidente di uno dei primi Consorzi, quello del "Monterosa Ski" e poi per alcuni anni come amministratore della società degli impianti di Brusson e ciò mi consentì di essere per un lungo periodo di essere vice presidente della "Associazione nazionale esercenti funiviari - Anef".

Il treno di Renzi

L'idea dell'anticipo di campagna elettorale di Matteo Renzi, fatta in treno in giro per l'Italia, è stata un'intuizione brillante. Così facendo si scaldano i residui simpatizzanti e non si rientra nelle norme draconiane di limiti di spesa che si prevedono nel periodo prima del voto.
In più si trattava di rafforzare o meglio di cercare di risollevare l'immagine appannata del "giovane leader", che proprio un anno fa prendeva una randellata senza uguali con il referendum confermativo della modifica della Costituzione voluta dal Governo e votata ciecamente dalla maggioranza parlamentare messa assieme dal leader del Partito Democratico.
Per fortuna questa sconfitta avvenne: la Costituzione voluta dalla coppia Renzi-Boschi aveva risvolti di un centralismo senza eguali ed era utile per una possibile svolta autoritaria. Chi votò "sì", come fece l'Union Valdôtaine, si assunse una responsabilità grave, bocciata dagli stessi valdostani, cui altri - me compreso - spiegarono che il salvataggio delle Speciali era solo una tattica, visto che la riforma senza il voto dei parlamentari autonomisti non sarebbe mai passata.
Ma era già pronto, con la nuova Costituzione, il terreno per arrivare alla soppressione delle Autonomie differenziate con un Renzi senza più contrappesi - con un Parlamento prono - libero di fare sfracelli con il suo "giglio magico".

Denatalità e fuga dei giovani

Un'antica valigia su una 'Fiat 500'Mi capita in politica - e penso di poterlo scrivere con conoscenza di causa - di ascoltare polemiche oziose e di sentire pure promesse mirabolanti. La preoccupazione di troppi sta nelle elezioni e nella raccolta di voti, che in democrazia sono importanti, ma lavorare solo con questo assillo è una malattia, che crea politici i quali, più che a lavorare in ufficio, pensano a girare come trottole alle manifestazioni per farsi vedere e procacciare consensi, chiamandolo «stare all'ascolto». E chissà come mai a questi atteggiamenti di una politica litigiosa e contaballe, che poi non tiene conto neppure delle indicazioni delle urne e non risolve i problemi, corrisponde una crescita mostruosa dell'astensionismo e un crescente disprezzo verso i politici, indicati come «una massa di incapaci», senza troppe distinzioni. Segno che i conti non tornano e la democrazia, come sistema rappresentativo, va in crisi e cresce la tentazione o di non votare o di votare chi peggiorerà le cose.

Walser: immateriale o materiale Unesco, purché si faccia

L'ecomuseo walser a Gressoney-La-TrinitéHo una certa affezione nei confronti della popolazione walser e non solo perché la mia bisnonna paterna era una De La Pierre Zumstein: mi è sempre piaciuto pensare come questa popolazione di ceppo germanico - installata anche in Valle d'Aosta - sia in fondo una storia straordinaria da raccontare. Partiti dal Canton Vallese - parte germanofona - come dei pionieri del Far West in versione alpina, si sono sparsi in diverse località delle Alpi sin dal Medioevo, quando le frontiere erano ancora flou, prima cioè di vedere nascere gli Stati nazionali veri e propri, pur mantenendo sino ad oggi contatti fra comunità assai distanti anche con un festoso e grande raduno (Walsertreffen) a rotazione triennale fra Italia, Svizzera, Austria, Germania, Liechtenstein e quel che resta di loro in Francia. Aggiungo che ho avuto nelle località walser della Valle del Lys dei giorni memorabili della mia giovinezza, scoprendo la profondità della loro cultura e della loro singolare personalità, oltreché una grande accoglienza per chi diventi loro amico.

Accendiamo gli alberi di Natale

Un albero di Natale minimaleEsiste lo spirito del Natale così tanto evocato in quest'ultimo tratto di strada che ci porterà in un battibaleno al 25 dicembre? La mia risposta è certamente positiva e poco importa se la retorica dell'anti-retorica osserva, alla fine, che siamo angustiati dagli aspetti più commerciali, che fanno del Natale un oggetto nuovo e cangiante rispetto al passato. Sarà che il Web è ormai tutta una pubblicità, per cui è ancora più evidente questa aggressività, che tra l'altro nuoce gravemente alle aziende che esagerano con gli spot, diventando talmente ossessivi da generare una forma di rifiuto per il prodotto propagandato.
Eppure - sarà perché sono nato a Natale - ma penso ci sono scelte collettive che avrebbero un loro perché. Anche se non sempre ci vado d'accordo, la mia vecchia mamma - Brunilde, come un'eroina dei Nibelunghi - ad 87 anni, pur vivendo sola, addobba l'esterno della casa con delle luminarie.

Autostrade VdA e i pedaggi d'oro

Consueti rallentamenti e lavori sull'autostradaCi sono problemi che tornano e sarà bene ogni volta apprezzarne la complessità. Da qui al 2032 avremo tutto il tempo possibile per lamentarci con scientifica ripetitività degli aumenti autostradali sulle tratte valdostane che, con il trend di questi anni, obbligheranno gli utenti - valdostani o no - a firmare cambiali all'uscita dei caselli. Ormai siano di fronte ad una sorta di ingorda slot machine che mai restituisce gettoni... ma tutto, beninteso, in un quadro di assoluta legalità.
Ricordo il contesto in cui è maturata questa follia solo come memoria, perché è bene non distrarsi sugli elementi di base, altrimenti si protesta come cani che ululano alla luna, che resta lì immutabile con la sterile soddisfazione di lamentarsi.

L’ondata nera che preoccupa

Gli adepti di 'Forza nuova' sotto la redazione romana de 'La Repubblica'E' un singolare riflesso che conosco ormai da ragazzo: quando si deve discutere dei rigurgiti neofascisti e neonazisti che ormai sono evidenti e allarmanti si leva qualcuno, in una sorta di benaltrismo intellettuale, e lancia il sasso. L'indignato di turno, con un riflesso pavloviano, ribatte: «e i comunisti?».
Per cui vorrei premettere, nel commentare l'assalto indegno del gruppuscolo di fascisti di "Forza Nuova" con i volti coperti sotto la sede di "Repubblica", che ogni incitamento alla violenza - da sinistra a destra - vede in me lo stesso moto di ribrezzo. Lo dicevo quando ero giovanissimo e nelle assemblee studentesche o nelle riunioni politiche, quando assalivo verbalmente chi parlava della Sinistra terrorista come «compagni che sbagliano».

La Politica usa e getta

Il ministro Angelino Alfano, che non si ricandiderà alle prossime elezioni politicheI fatti sono noti: si è diffusa in questi anni la "caccia al politico di professione", come preda da esporre al pubblico ludibrio. Ne posso scrivere con serenità, essendo fuori da ogni ruolo elettivo da quasi cinque anni e prima ancora sono tornato al mio lavoro - dopo ventidue di aspettativa per mandato politico - ormai dal 2009.
Per cui l'argomento è interessante per l'esperienza che ho accumulato, conoscendo negli anni politici di tutte le età, dalla diversa collocazione sullo scacchiere politico, con background e caratteri molto differenti. Sul disvalore del mestiere politico, che personalmente ho sempre considerato pro tempore, trattandosi di un servizio che può finire ad ogni elezione ma che presuppone una professionalità come dappertutto, le questioni sono note: i farabutti e gli inetti ci sono e trascinano tutti a fondo.

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