September 2017

TripAdvisor e un esempio eclatante

Un avviso contro 'Tripadvisor' sulla porta di un ristoranteIn una lectio magistralis tenuta all'Università di Torino, nel giugno del 2015, Umberto Eco scatenò un ampio dibattito pubblico dicendo senza peli sulla lingua: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli».
In molti storsero il naso e videro nelle considerazioni del celebre semiologo una forma di snobismo e intellettuale e anche una sorta di lesa maestà alla democrazia sorgente del Web, che dà la parola a tutti e dunque dovremmo trovarci di fronte alla quintessenza della libera partecipazione.

Sicilia, l'Autonomia intoccabile

Angelino Alfano e Sergio MattarellaIn termine di superficie, ma soprattutto di abitanti, la Valle d'Aosta è davvero piccola rispetto alla vasta e popolosa Sicilia. Eppure siamo uniti, pur agli antipodi, da un regime di Autonomia speciale. Anch'essa, come comparazione, vede le due realtà su di uno scalino diverso: lo Statuto della Regione siciliana (dizione ufficiale) è sulla carta più autonomistico di quello della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste (dizione ufficiale). Che poi i siciliani abbiano sfruttato poco e male le loro prerogative rispetto alla potenzialità è altra questione.
E spiace pensando alle straordinarie personalità espresse dall'isola, come dimostrato dai capaci Grand commis di Stato sparsi dappertutto a Roma e molti validi politici di cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è l'attuale punta di diamante, ma a governare non sono certo stati i migliori e lo si è visto dal dopoguerra ad oggi.

Cancellare Cristoforo Colombo?

La statua di Cristoforo Colombo a Baltimora dopo il vandalismoPiù volte ho raccontato del cartografo genovese di origine monegliese Nicolò Caveri, autore di un "planisfero" databile nel 1504. Questa carta geografica è importante perché riporta in mappa alcune delle scoperte frutto delle navigazioni di Cristoforo Colombo.
In un suo intervento del 1947 all'"Accademia dei Lincei", il professor Paolo Revelli racconta della probabile amicizia tra il cartografo ed il suo concittadino Cristoforo Colombo (le famiglie possedevano dei terreni confinanti in una zona di campagna), visto che la carta tiene conto proprio delle scoperte colombiane e della necessità, per così dire, di presentarle e di esaltare il ruolo di avventuroso scopritore di nuove terre dell'indubbiamente grande e pure assai discusso navigatore genovese.

Non dimenticarsi della siccità

Un rubinetto chiusoLa storia del «Piove, Governo ladro!», espressione che tutti noi - scherzosamente - abbiamo adoperato almeno una volta, ha radici antiche. Nel 1861 i mazziniani avevano preparato a Torino una dimostrazione. Ma quando venne il giorno fissato, incominciò a piovere così tanto da indurli a rinviare questa mobilitazione. "Il Pasquino", rivista satirica, commentò il caso pubblicando una vignetta di Casimiro Teia: tre mazziniani al riparo della pioggia dirotta, con sotto la legenda: «Governo ladro, piove!».
Secondo altri, però, l'esclamazione ha un'origine più antica e risale a quando il Granduca di Toscana mise la tassa sul sale. Allora la pesa avveniva nei giorni di pioggia. Il sale, ovviamente, pesava di più perché bagnato.

Pensieri sull'Autonomia

Un vero ginepraioPiacere a tutti è impossibile, eppure, in politica così come nella vita, in tanti ci provano: la logica è quella, per non scontentare nessuno dei possibili elettori, di giocare sul crinale dell'ambiguità, scegliendo o di dire cose talmente generiche da non dispiacere al potenziale votante oppure usando la tattica di sostenere cose diverse a seconda di che cosa l'interlocutore voglia sentirsi dire.
Niente «pane al pane e vino al vino» in una navigazione che può farsi perigliosa, se ci si trova stretti all'angolo, ma in Valle d'Aosta - in assenza totale di possibilità di confronti televisivi all'ultimo sangue - resta, per chi ne fa parte, il palcoscenico del Consiglio Valle e dunque talvolta si può giocare per restare al di sopra della mischia oppure si può scegliere persino di tacere in passaggi in cui il bianco o il nero siano così evidenti da non lasciar spazi grigi.

Dal Carosello al Buondì "assassino"

La bimba e gli 'asteroidi' della pubblicità dei 'Buondì Motta'Appartengo ad una generazione plasmata dalla pubblicità, quando ancora si chiamava – alla francese - "réclame". In particolare dall'età della ragione fino al 1977 con puntualità la pubblicità televisiva fu incarnata dal "Carosello" (poi, da piccolo, come milioni di bambini, andavo a nanna). Ancora oggi mi capita - segno di massimo relax - di smanettare su "YouTube" alla ricerca di qualche compilation di quelle pubblicità e se mia moglie Mara sa tutto degli anni spot anni Ottanta e della pubblicità delle reti allora "Fininvest", io sono un pappagallo degli anni Sessanta - Settanta. Conosco andamento e motivetti: i prodotti arrivavano alla fine.

Passioni

Io con Elena Meynet nello studio radiofonico di 'Rai VdA'Raramente parlo del mio lavoro radiotelevisivo, da cui sono partito illo tempore ed a cui sono tornato conclusi i miei mandati elettivi che hanno coperto ben più di un ventennio. Trovo che chiunque faccia politica deve sapere che, se votato da qualche parte, è normale che le circostanze e in particolare la fine delle esperienze possano farti tornare a lavorare dov'eri ed in ciò non esiste nessuna lesa maestà, ma è la normalità.
Quando capita di fare radio o televisione, è anche solo per un secondo ogni volta come avere una macchina del tempo e tornare a quel ragazzino che quarant'anni fa trasmetteva con gli amici dagli studi di "Radio Saint-Vincent" con l'entusiasmo e la sfrontatezza di quegli anni in cui pensavamo che le radio fossero davvero libere e non commerciali.

Gli Etats généraux des autonomistes

Una riproduzione del dodo, l'uccello estintoQuel che colpisce nel ripensare agli eventi del secondo dopoguerra in Valle d'Aosta è come, nello stato d'animo sia dei principali protagonisti che delle folle che animavano le piazze, la Politica non fosse affatto la semplice spartizione di chissà quale incarico di governo o sottogoverno. Esisteva ben di più: la necessità ideale e anche concreta, vissuta con calore e partecipazione, di dare gambe ad un progetto forte e convincente per il futuro istituzionale della Valle. Potremmo oggi dire che esisteva nell'aria e nelle coscienze uno spirito "costituente", cioè la volontà di costruire un ordinamento il più confacente possibile alle ambizioni di una ripartenza. Certo le posizioni erano varie e quella più originale era il filone federalista per me ancora fecondo, ma c'era chi auspicava l'annessionismo con la Francia e si trattò persino per un possibile passaggio alla Svizzera, qualcuno adombrò pure una soluzione indipendentista, altri erano filoitaliani e c'era chi - ci sono sempre - giocò su più tavoli.

Il "mistero" di Caveirac

Il municipio di CaveiracSarà ridicolo ogni mio desiderio di scavare alla ricerca delle origini della mia famiglia, che per altro non riguarda solo il cognome che porto, ma anche - quando possibile - quelle parti afferenti l'albero genealogico che si sono imparentate con il suo ramo maschile. Ciò porta per altro a dimostrare, semmai ce ne fosse stato bisogno, come ognuno di noi - e lo chiarisce scientificamente la genetica per chi abbia fatto gli appositi test, oggi possibili su un nostro campione di "dna" - sia un incrociarsi di vite, di storie passate e di provenienze geografiche, spesso difficili se non impossibili da ricostruire. Resta un'unica certezza: non ci sono razze, ma esiste una sola umanità, cui tutti noi apparteniamo con le varianti delle diverse civiltà.

Pioggia di caramelle

Sacchi di caramelle al 'Musee Haribo'Pensare alle caramelle, termine importato in italiano dal francese "caramel", mette l'acquolina in bocca e non a caso la parola francese "bonbon" - nella mia infanzia semplificato in "bombo" - ripete solo due volte "buono"!
Uno dei primi segni di indipendenza infantile è la possibilità di comprare le caramelle con i propri soldini. Ai miei tempi si ragionava in lire e la mia prima interlocutrice fu una caramellaia, Valerie, che aveva un piccolo negozietto nel mio paese con boccioni di vetro con le caramelle le più varie e gli effluvi si sentivano fin dall'ingresso scandito da una campanellina. La mia preferita era della "Leone" (di una cosa valida si diceva: «marca Leone»!) ed erano i "senateur", caramelle gommose di liquirizia aromatizzate alla violetta, che mi piacciono ancora oggi. Pare che fossero fra i prodotti "Leone" più apprezzati da Camillo Benso di Cavour ed erano utilizzate dai senatori per dare sollievo alla gola durante le lunghe sedute in Parlamento e per questo vennero più tardi ribattezzate "senateur".

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