La storia del «Piove, Governo ladro!», espressione che tutti noi - scherzosamente - abbiamo adoperato almeno una volta, ha radici antiche. Nel 1861 i mazziniani avevano preparato a Torino una dimostrazione. Ma quando venne il giorno fissato, incominciò a piovere così tanto da indurli a rinviare questa mobilitazione. "Il Pasquino", rivista satirica, commentò il caso pubblicando una vignetta di Casimiro Teia: tre mazziniani al riparo della pioggia dirotta, con sotto la legenda: «Governo ladro, piove!».
Secondo altri, però, l'esclamazione ha un'origine più antica e risale a quando il Granduca di Toscana mise la tassa sul sale. Allora la pesa avveniva nei giorni di pioggia. Il sale, ovviamente, pesava di più perché bagnato.