June 2017

Più autonomia per Lombardia e Veneto?

Luca Zaia, Matteo Salvini e Roberto Maroni con la bandiera del VenetoOrmai penso davvero che si voterà per il Parlamento fra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Aspettiamo di capire con quale sistema alla fine questo avverrà: per ora prevale un sistema "würstel e crauti" con la "ribollita fiorentina". Pare che Matteo Renzi, d'intesa con Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, voglia dare una bella rasatina ai cespugli con uno sbarramento al cinque per cento. Tutti i "grandi" hanno fretta perché convinti di vincere: le elezioni in quel periodo post feriale sono sempre un'incognita, perché non è che l'elettorato sia proprio allegro e disponibile alla ripresa. Vedremo...
Intanto il 22 ottobre, elemento politico in più da tenere d'occhio da parte dei valdostani, si terrà il singolare referendum voluto da due presidenti di Regione di peso, i leghisti Roberto Maroni della Lombardia e Luca Zaia del Veneto, due "sopravvissuti" rispetto al repulisti di Matteo Salvini.

I gelati di Proust e di Rodari

Una coppetta di gelato...Marcel Proust, celebre per la capacità rievocativa del biscottino noto come la "madeleine", assurto a simbolo di tutto ciò che rinvanghi il passato attraverso i sensi, si è occupato - e io lo sfrutto - pure di gelati nella "Recherche du temps perdu", quando così dice un suo personaggio: "Pour les glaces (car j'espère bien que vous ne m'en commanderez que prises dans ces moules démodés qui ont toutes les formes d'architecture possible), toutes les fois que j'en prends, temples, églises, obélisques, rochers, c'est comme une géographie pittoresque que je regarde d'abord et dont je convertis ensuite les monuments de framboise ou de vanille en fraîcheur dans mon gosier. Je trouvais que c'était un peu trop bien dit, mais elle sentit que je trouvais que c'était bien dit et elle continua, en s'arrêtant un instant, quand sa comparaison était réussie, pour rire de son beau rire qui m'était si cruel parce qu'il était si voluptueux».

Il Clima e le Alpi

Io con Luca Mercalli al 'Comitato delle Regioni'La scelta di Donald Trump di stracciare gli accordi di Parigi sulla complessa materia dei cambiamenti climatici peserà moltissimo sul futuro di territori come la Valle d'Aosta e più in generale sulle Alpi e sui territori montani di tutto il mondo.
Uno dei documenti di sintesi più importanti sull'impatto del riscaldamento globale, scritto con il celebre esperto in materia Luca Mercalli e da me firmato come relatore, venne presentato assieme al "Comitato delle Regioni" nell'ottobre del 2012. Documento che resta un caposaldo e da cui traggo qualche spunto per segnalare la necessità di politiche serie, che rischiano grosso con la scelta americana basata su di un atteggiamento antiscientifico e con la difesa anche di interessi indicibili.

Ortelli e la sua Montanara

La targa che commemora la canzone di Toni Ortelli«La su per le montagne, fra boschi e valli d'or, tra l'aspre rupi echeggia un cantico d'amor. La su per le montagne, fra boschi e valli d'or, tra l'aspre rupi echeggia un cantico d'amor. "La montanara, ohè!" si sente cantare, cantiam la montanara e chi non la sa? "La montanara ohe!" si sente cantare. Cantiam "La montanara" e chi non la sa. Là su sui monti dai rivi d´argento una capanna cosparsa di fior. Era la piccola dolce dimora di Soreghina, la figlia del Sol, la figlia del Sol»
Chi non conosce "La Montanara"? Questo canto corale è diventato nel tempo un vero inno alla montagna. Il testo racconta - anche se lo si capisce poco - una leggenda dolomitica.

Mai sprecare il tempo

Capisco quanto sia un vezzo, ma un tempo chi era alla vigilia dei sessant'anni era un vecchio, oggi mi sento autorizzato a dire che mi sento nel pieno dell'età matura, cioè - anche se suona comunque poco consolatorio - il periodo che precede immediatamente la vecchiaia.
Maturità che è venata dall'equivoco doppione linguistico, che indica quell'esame - la "Maturità", appunto - che sembra essere l'anticamera dell'età adulta, anche se si il concetto di giovinezza è anch'esso diventato fluido e si allunga ormai come un elastico, tanto per complicarci la vita.
Ma proprio queste settimane dell'anno, in cui la scuola finisce e per qualcuno prepara la Maturità appena citata mi fanno pensare più di altro al tempo che passa ed all'ammonimento che mi facevano quando ero bambino o ragazzino.

Islamisti: squali con troppa acqua

Madre e figlia terrorizzate a LondraCome in sequel di film dell'orrore, ogni giorno gli islamisti colpiscono con ferocia in qualche angolo della terra. Un azzardo in cui chiunque di noi trovarsi in mezzo, che si aggiunge ai rischi che già mettono in forse ogni giorno la nostra vita, che somiglia al salto ad ostacoli.
Una guerra fatta di battaglie unilaterali di persone che decidono di morire - zombie nelle mani di un'ideologia perversa - trascinando nella tomba persone innocenti, che diventano nella loro follia capri espiatori da sacrificare sull'altare del loro dio. Fa impressione che la nostra modernità abbia a che fare con modi e comportamenti che sono davvero fantasmi di un passato, che sembravano destinati ad essere sepolti dai valori della Ragione. Ed invece, come a Londra sabato notte, un fanatico può falciarti lungo la strada, mentre passeggi lungo la via e tu, vittima designata dalla casualità degli eventi, diventi tuo malgrado un simbolo.

Cosa è avvenuto in Piazza San Carlo?

Una panoramica di piazza San Carlo a Torino dopo il panicoNon credo di avere particolari fobie, ma devo dire che quando mi è capitato di trovarmi nel "pigia pigia" di una folla in movimento il mio disagio è stato notevole, senza evocare aspetti patologici come l'agorafobia o la demofobia. Per cui evito, sapendolo, di mettermi in determinate situazioni.
Dunque a vedere su di un maxischermo la sfortunata finale di "Champions" della Juventus in piazza San Carlo a Torino non ci sarei mai andato proprio, perché era comprensibile un assembramento di gente per godersi in compagnia uno spettacolo del genere. Oltretutto, guardando le immagini dall'alto della piazza piena di gente (ho letto che la piazza misura 168 metri di lunghezza e 76 di larghezza, dunque per un totale di 12.768 metri quadrati) c'è veramente da domandarsi con quale logica si sia consentito, sabato scorso, l'accesso in questo "salotto" di Torino ad una marea di persone così vasta.

Da Mike Bongiorno a Rovazzi

Gianni Morandi e Fabio RovazziUmberto Eco dimostrò per tutta la sua vita la capacità di approfondire tendenze di costume, come fece sin dal 1961, con il suo "Fenomenologia di Mike Bongiorno", celebre scritto uscito per la prima volta con il "Diario Minimo". Fu uno sguardo penetrante sulla nascente "Rai", di cui Eco fu dipendente agli esordi della televisione a Torino. Sul celebre presentatore non fu tenerissimo: "Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti".

Questione di naso

La Sfinge di Giza, alla quale hanno portato via il nasoSe si parla di naso non si può non pensare all'immortale monologo di Cyrano de Bergerac dalla penna di Edmond Rostand nella sua celebre opera ottocentesca. Eccone un pezzettino: "Ah! Non! C'est un peu court, jeune homme! On pouvait dire... Oh! Dieu!... bien des choses en somme. En variant le ton - par exemple, tenez. Agressif: moi, Monsieur, si j'avais un tel nez, Il faudrait sur-le-champ que je me l'amputasse!
Amical: mais il doit tremper dans votre tasse! Pour boire, faites-vous fabriquer un hanap!
Descriptif: c'est un roc!... C'est un pic !... C'est un cap! Que dis-je, c'est un cap?... C'est une péninsule!
Curieux: de quoi sert cette oblongue capsule?"

Quattro questioni sul Casino

L'insegna del 'Casino de la Vallée'Pur conoscendo discretamente bene il dossier "Casino de la Vallée", nessuno in questi anni mi ha chiesto che cosa ne pensassi della situazione sempre più grave che si stava creando. Credo che sia giusto così: ognuno di quelli che se ne occupano si assume, nell'avvicendarsi dei ruoli politici, delle responsabilità in proprio e - mettendoci la firma, la faccia ed i rischi di rispondere di eventuali danni erariali - questo vuol dire agire in autonomia e con i pareri che si vogliono sentire. Mi pare, per altro, che vadano per la maggiore consulenti e esperti "esterni" alla Valle, che si vede si considerano più sapienti di quelli locali.
Giunti ormai a settant'anni dall'apertura della Casa da gioco di Saint-Vincent, siamo ad una svolta da ultima spiaggia che lascia quasi increduli, pensando ai fasti del passato, ma non è con memoria e rimpianti che si avanza. Anzi, io credo che non ci si debba stupire: dieci anni fa, quando il dossier sul futuro del Casinò era ancora sul mio tavolo di presidente della Regione qualche idea me l'ero fatta sui rischi incombenti, ma tutta una serie di circostanze - compresi i sassi negli ingranaggi che mi trovai ad avere - fecero sì che alcune idee finissero nel dimenticatoio.

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