May 2017

Riflettere sul fenomeno Le Pen

Marine e Jean-Marie Le PenMacron ha vinto, viva Macron. In fondo l'analisi potrebbe finire qui. Ma in questo mio ultimo passaggio sulle Presidenziali francesi 2017 - poi parlerò d'altro! - vorrei vedere l'altra faccia della medaglia: la sconfitta. Marine Le Pen - che avrà il fiato sul collo della nipotina Marion Marechal Le Pen che decide ora di uscire di scena per poi esserci in futuro - ne esce peggio del previsto, ma porta a casa più di dieci milioni e mezzo di voti e quel 33,9 per cento che surclassa il papà Jean-Marie, che nel 2002 si fermò al ballottaggio al diciassette per cento. Ora le Legislative diranno di più sui nuovi equilibri politici francesi, ma qualcosa su questa saga dei Le Pen e sullo score notevole dell'estrema francese va detta. Sapendo che in Italia, accanto agli eredi del neofascismo di diversa fatta, spicca la fratellanza politica del leader leghista Matteo Salvini, che resterà alla storia per avere traghettato la Lega su di un terreno che mai avrei pensato potessero calcare.

Dietro l'ordinanza del TAR

Andrea Migliozzi, presidente del 'Tar' di AostaOgni tanto ci si chiede dove sia l'essenza dell'Autonomia speciale della Valle d'Aosta ed ognuno è legittimamente libero di cercare la propria motivazione. Io trovo da sempre che - nel linguaggio secco delle norme giuridiche d'antan - il decreto luogotenenziale del 1945 si esprima in maniera chiara e senza troppi fronzoli retorici da preambolo. Così dice: "La Valle d'Aosta, in considerazione delle sue condizioni geografiche, economiche e linguistiche del tutto particolari, è costituita in circoscrizione autonoma con capoluogo in Aosta".
Siamo veramente alle origini dell'attuale ordinamento statutario ed il rango costituzionale del nostro Statuto è stato croce e delizia.

L'e-democracy che muta la Politica

Una metaforica immagine che rappresenta la 'e-democracy'Il vantaggio e lo svantaggio di questa vita di rincorsa ai continui cambiamenti è che si possa essere testimoni del "prima" e del "poi", apprezzando in maggior misura le trasformazioni, anche se ci fanno venire il fiatone per non essere démodé. In più se non si indugia in sterili nostalgie del passato, questa può essere una posizione utile per comparazioni e forse anche per cavalcare le cose alla ricerca, se possibile, di antidoti contro certe storture che si manifestano. La Politica ha similitudini che saltano piè pari millenni e secoli, ma nella realtà poi l'aria dei tempi cambia modi medesimi e atteggiamenti uguali, trasfigurandoli di questi tempi nella galassia della "e-democracy".

Sanità e Sociale: la norma d'attuazione congelata

Il welfare e la sanità valdostana a rischio...Una ciliegia tira l'altra e siamo del tutto nella stagione giusta. Ci riflettevo in queste ore, avendo scritto di recente delle norme di attuazione - che dovrebbero essere come le ciliegie... - con riferimento all'armonizzazione della "legge Severino" con l'ordinamento valdostano nella parte delle conseguenze sul funzionamento del Consiglio Valle per sospensioni dovute a condanne penali. Mi compiaccio sempre, confrontandomi a suo tempo anche con l'esperto di ordinamento valdostano Renato Barbagallo, di come scrivemmo nel 1993 la norma statutaria - sino ad allora assente - per la nascita di una "Commissione Paritetica" stabile, cui spetta il compito di "sfornare" le bozze di norme di attuazione.

Pensieri sul "caso Etruria"

Mi è capitato, come testimone in Tribunale, di leggere quella formula che così recita: «Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza». E' un momento, anche se non sei imputato (non ho mai avuto condanne penali), che ti emoziona, perché ci si sente come intimiditi di fronte alla solennità della Giustizia.
Quella Giustizia cui, in uno Stato di Diritto, si assegna un ruolo cardine e devo dire di averne sempre avuto il massimo rispetto, pur soffrendo in certe circostanze, sia quando mi trovai di fronte a un interrogatorio aggressivo per una vicenda che riguardò una vicenda che riguardava un mio diritto di parlamentare per una visita al carcere (la Camera dei deputati bloccò il procedimento per la manifesta infondatezza), sia quando vidi sparire nel nulla vicende a mia conoscenza che invece sarebbero state meritevoli di interesse degli inquirenti (come le turbine cinesi di "Cva" su cui ora finalmente si indaga).

La libertà è partecipazione

Sedie vuoteCantava Giorgio Gaber: «La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un'opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione!».
Il fenomeno della crisi di partecipazione non è nuovissimo, ma la mancanza di una cura evidenzia un malessere che persiste e non so - lo premetto - quali siano delle misure davvero efficaci, anche se qualche idea ce l'ho.
Mi riferisco per parlarne allo stato in Valle d'Aosta di strutture portanti di qualunque società, costituite da forme varie di associazionismo e volontariato che rendono solida una comunità. Per chi crede nel federalismo e nella sussidiarietà il tema e cruciale e riguarda il ruolo dei corpi intermedi, che concerne anche organizzazioni - che pure in Costituzione hanno una loro definizione particolare - come i partiti e i sindacati.

Un ammonimento sempre valido

Tanti 'Pinocchio' in esposizioneRicordo un consigliere regionale del passato, di quelli eletti perché umanamente simpatici, che scambiavano il ruolo istituzionale con quello del tuttofare dei piaceri personali. Del tipo che se la Giunta regionale varava un elenco di contributi per il tetto in lose, che non prevedeva alcuno spazio di favoritismi, lui - prima che il destinatario ricevesse la notizia per lettera - si impadroniva dei nomi dei richiedenti da liquidare e telefonava a chi conosceva, annunciando garrulo dell'ottenuta prebenda, come se fosse frutto non di un diritto, ma di una sua decisiva intercessione. Se lo sfottevi per questo suo attivismo clientelare, lui ti guardava storto e ti diceva con convinzione risentita: «Io sono un amministratore, mica un politico!».
L'effetto comico era irresistibile.

Il sogno di strade ben asfaltate

Un tratto di asfalto ad AostaMi capita di pensare, specie quando viaggio in macchina ed è evidente il paradosso, a quando la macchina non c'era e a fantasticare su quanti mezzi, cominciando dai piedi, siano stati usati prima che l'auto - nel secondo dopoguerra, perché prima erano rarità - prendessero possesso, in coppia con la costruzione delle strade su cui viaggiare, delle nostre vite. Mio papà cominciò con una "Topolino" la sua esistenza di automobilista e la mia generazione ha visto - sin dall'infanzia e poi con la patente - cambiamenti epocali e ho assistito alla progressiva modernizzazione, come è avvenuto con la costruzione delle autostrade e con la diffusione popolare delle auto e la loro moltiplicazione.

Migranti: i valori da condividere

Un 'kirpan', il pugnale dei 'sikh'Il tema è delicatissimo, ma assolutamente bruciante e credo ci interessi tutti. In questa nostra società multietnica, che ha sempre più difficoltà a porre con correttezza i paletti fra la cultura di provenienza e quella ospitante, lo scopo credo che stia nella ricerca del giusto equilibrio che porti ad un'integrazione che sia arricchente per gli uni e per gli altri. Chi ha studiato le vicende delle minoranze linguistiche e nazionali sa quanto sia importante che si definiscano regole giuridiche che "proteggano" certe identità particolari, ma questa sensibilità - fatta alla fine di diritti e di doveri - diventa più difficile a fronte di usi, costumi e credenze di culture molto distanti. Soprattutto nei casi in cui facciamo scintille con le basi del nostro Diritto. Penso alla condizione femminile stridente, ai matrimoni combinati con giovanissime, al rapporto educativo con i figli, all'integralismo religioso che preoccupa, a pratiche tradizionali come l'infibulazione e potrei continuare l'elenco.

Emmanuel e Brigitte: cattiverie su di un amore

Brigitte Trogneux ed Emmanuel Macron durante il loro insediamento all'EliseoE' stato piuttosto singolare come in Italia ci si sia molto concentrati, nell'avvento di Emmanuel Macron alla Presidenza della Repubblica in Francia, sulla differenza di età fra il nuovo inquilino dell'Eliseo e sua moglie, Brigitte Trogneux, donna di gran classe e certamente in forma, dal curriculum perfetto per mai sfigurare. Che la differenza sia forte è evidente: classe 1953 lei, classe 1977 lui. Uno dei tre figli della nuova Prèmière Dame ha infatti la stessa età di Macron, che si innamorò - lo ricorda lui stesso con slancio romantico - della sua professoressa ai tempi del Liceo ed il proseguo della loro avversata love story, fino al matrimonio dieci anni fa, fu tutt'altro che semplice. Trovate sul Web il discorsetto che l'attuale Presidente fece di fronte agli ospiti il giorno delle nozze e vedrete di come, senza peli sulla lingua, ma anche con coraggio nel difendere questa sua storia, racconti di questo loro amore davvero profondo.

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