E' sempre molto importante che le citazioni tratte da grandi personalità che marcarono il Novecento in Valle d'Aosta non diventino orpello retorico, ma siano pensieri viventi, purché - attraversando i decenni ed essendo espressione di epoche diverse - ci consentano di andare al nocciolo contemporaneo di certe riflessioni, essendo ormai sfrondate da certe polemiche contingenti e datate. Assurgono, invece, nella secchezza rimasta rispetto certe vicende del momento, nella loro essenzialità, come opinioni che finiscono per avere un valore generale, direi morale.
Così, in questo strano periodo della nostra Autonomia, pieno di problemi e con autostima sottozero, ricevo - per un caso benevolo - una riflessione di un amico di Saint-Vincent, che mi ha chiesto tuttavia di mantenere l'anonimato, e così ve lo propongo.