October 2016

Politica e Giustizia

Roberto Cota, ex presidente del PiemonteAlla fine di certe vicende non si capisce più niente e magari ci si sente persino in colpa per aver creduto a ricostruzioni e anticipazioni risultate, alla resa dei conti, infondate nella loro gravità. Mi spiego meglio: non conosco le carte processuali che hanno portato all'assoluzione dell'ex presidente del Piemonte Roberto Cota ed alla medesima decisione per l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino ed alla conseguente sconfitta dei Pubblici ministeri che li avevano accusati e portati in Tribunale in un clima che prima e dopo il rinvio a giudizio era già stato di gogna pubblica e di giustizia sommaria a mezzo stampa.

La montagna al guinzaglio della città

Torino e le sue montagne"La montagna torinese fagocitata dall'area metropolitana?". Mi ero messo da parte un articolo del professor Michele Corti, scritto alcuni fa, perché mi era parso interessante ed oggi aggiungo profetico. Ora che quel che si temeva è avvenuto con la "governance" della Città metropolitana di Torino nelle mani della metropoli sabauda - con gli ormai noti risultati, frutto del bizzarro sistema di voto che sovrastima proprio gli eletti in città, mortificando il resto - con buona pace di chi ritiene che tutto vada bene per una montagna "rose e fiori", mentre si avvicina solo il camposanto e quindi le rose ed i fiori sono quelli di una corona funebre.

Le parole di un prete di montagna

Don Paolo PaponeNon ho mai pensato in vita a mia ad una Valle d'Aosta che sia chiusa a riccio, perché da sempre questo lembo di Alpi è terra di passaggio e come tale non può essere impermeabile al dialogo, ma è sempre stato anche un luogo di accoglienza, come ampiamente dimostrato dal "dare e avere" dei diversi flussi migratori avvenuti nei secoli. La mia famiglia è un caso di questo genere, visto che il mio bisnonno arrivò a metà Ottocento a svolgere il ruolo di Sottoprefetto di Aosta e da allora ci radicammo qui anche attraverso le reti parentali dei rami femminili.
Fatta questa premessa, che evita qualunque accusa di grettezza, mi capita ogni tanto di chiedermi come mai per determinate professioni in Valle d'Aosta non ci sia posto per i valdostani, come se agisse una logica quasi "colonialistica", che esclude i residenti da alcuni ruoli di responsabilità.

Il pane e le tradizioni

Pane...«Dacci oggi il nostro pane quotidiano»: questa frase, fra le più pronunciate nella preghiera più nota, potrebbe essere posta a premessa.
Quando si dice "pane", se hai avuto la fortuna di girare un pochino il mondo, dietro la formula "prodotto alimentare ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta composta di farina e acqua" si sa che si nascondono un sacco di varianti, che dimostrano la straordinaria ingegnosità umana e le differenze culturali, frutto anche delle condizioni ambientali e dunque dei cereali di partenza, delle farine conseguenti, della lavorazione degli impasti e dei metodi di cottura.

La strage di bambini ad Aleppo

La disperazione di un padre ad AleppoAlexis, sei anni a Dicembre, mi apostrofa dal suo seggiolino nei sedili posteriori della macchina: «Papà, ma perché esistono le armi?». Se c'è qualcosa di spiazzante nei bambini, nell'età dei quesiti infiniti, è che ti senti come un concorrente di "Rischiatutto" che non conosce la risposta esatta e comincia a traccheggiare.
Cosa dirgli? Bofonchio, argomento, cerco di spiegarmi lungo la strada, parlando - ma mi trovo inascoltabile - di un'umanità che ha anche lati oscuri e del fatto che ci sono - e le vediamo attorno a noi - persone cattive. Lui, imperterrito: «Ma uccidono anche i bambini?».
Vorrei dirgli la verità, tutta la verità nient'altro che la verità. Certo che si uccidono anche i bambini, ma non trovo le parole giuste per farlo, illudendomi di lasciargli ancora un pezzo di quella ingenuità che lo fa sorridere al mondo con infinito candore, anche quando gioca alla guerra, impugnando la sua spada laser.

La prima neve

La 'Becca di Nona' innevataLa prima neve l'ho vista per ora dalle finestre del mio ufficio, caduta ad una quota, a naso, di poco meno di un migliaio di metri sopra la città di Aosta nel versante che porta sino alla conca di Pila e mi ha messo un naturale buonumore, che vorrei in qualche modo comunicare a chi presenta le previsioni del tempo in televisione e sembra indossare il cilicio ogni volta che dire che il tempo sarà brutto. Tranquilli, fa parte della normalità che questo avvenga a queste nostre latitudini!
Leggano in "Terre des hommes" cosa diceva acutamente Antoine de Saint-Exupéry: «Heureux les pays du Nord auxquels les saisons composent, l'été, une légende de neige, l'hiver, une légende de soleil, tristes tropiques où dans l'étuve rien ne change beaucoup, mais heureux aussi ce Sahara où le jour et la nuit balancent si simplement les hommes d'une espérance à l'autre».

I valdostani impiccati dagli aumenti autostradali

Il "TAR" riavvia gli aumenti autostradali per le autostrade valdostane, che erano stati congelati momentaneamente con provvedimento governativo. L'esito della sentenza non stupisce affatto e chi si straccia le vesti lo fa o perché non conosce norme e contratti in essere o perché è bene fare gli indignati su qualcosa che fa male a tutti i valdostani, che di fatto sono costretti a rinunciare a viaggiare sulle "loro" autostrade, costruite per larga parte con contributi pubblici o con il meccanismo lucroso per le società delle concessioni di lunghissima durata.
Ho scritto più volte del nostro sistema autostradale e del fatto che, come soci di minoranza in "Sav" e "Rav", contiamo come Regione autonoma come il "due di picche" e la stessa Autonomia speciale sembra non agire su queste strade che pure, sino a prova contraria, si trovano sul nostro territorio e sono state finanziate, come dicevo, anche da fondi regionali nell'arco di circa mezzo secolo.
Si sappia che almeno fino al 2032 gli incrementi di prezzo proseguiranno a vantaggio dei due monopolisti autostradali italiani, Benetton e Gavio.

Quando si parlava di federalismo

'Federalismo' estremista in VenetoQuando nel 1991 presentai alla Camera dei Deputati la proposta di legge costituzionale "Norme per la costituzione dello Stato federale" eravamo in un periodo particolare: "Tangentopoli" (detta anche "Mani Pulite") non era scoppiata - lo sarà un anno dopo - e non si parlava ancora, cioè si verificherà due anni dopo, di Riforme costituzionali in Parlamento, conseguenti in particolare alla crisi profonda della Prima Repubblica. Si era fermi al lavoro, avvenuto con la "Bicamerale Bozzi", a metà degli anni Ottanta e solo nel 1993 inizierà i suoi lavori quella "Bicamerale De Mita - Iotti" di cui sono stato membro, presentando ovviamente le tesi federaliste.

Statale 26

Code all'ingresso di Aosta sulla 'ss 26'Passo una certa parte della mia vita, direi mai meno di un'ora al giorno, al volante on the road ed abito da anni a Saint-Vincent sulla "Strada Statale 26" e sembra essere il mio destino, visto che la casa dove sono cresciuto a Verrès era stata costruita negli anni 50 sulla circonvallazione del paese lungo la stessa arteria. In quegli anni iniziarono ad essere costruite queste strade fuori dai centri storici comuni per evitare proprio gli angusti attraversamenti dei paesi. Nel tempo queste nuove strade hanno attirato le costruzioni e dunque le Amministrazioni si sono ingegnate a trovare modalità per rallentare le auto in zone ormai abitate (anche per l'imbecillità di chi va troppo forte al volante) e nel contempo regolare gli innesti stradali con il resto della viabilità.

Tanti bar, specchi della comunità

Sequenza di bar nel centro di AostaBisogna guardare il mondo dall'ombra del proprio campanile per non perdersi nel rischio di diventare individui senza radici, ma se all'inverso qualcuno vuole capire qualcosa in fretta di certe comunità il luogo giusto dove entrare resta sempre il bar dovunque ci si trovi e le varianti - anche se tutto il mondo è paese per le similitudini dei sentimenti umani - sono straordinarie. Dove io vado, vicino o distante, visito con curiosità i bar perché sono un caso senza eguali di full immersion e di visione di teatri della vita.
Malgrado ormai i commercianti in Valle d'Aosta siano ormai sempre in festa e questo sia l'impegno pregnante dell'associazione di categoria, nel commercio definito di prossimità prosegue la triste litania delle chiusure, ben visibili ad Aosta con saracinesche chiuse, per altro un fenomeno diffuso che vale nei principali paesi del fondovalle (a Saint-Vincent è una tragedia!) ed anche nelle stazioni turistiche principali. In gran parte dei Comuni di mezza montagna i funerali sono stato celebrati da tempo, così come nelle vallate meno frequentate dai turisti e con tassi demografici in picchiata.

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