November 2015

La Catalogna e il suo sogno di libertà

La data del 9 novembre 2015, comunque finirà la storia, sarà per la Catalogna una giornata da ricordare. Infatti il Parlamento della Comunità autonoma ha approvato una dichiarazione di indipendenza da Madrid. I partiti secessionisti, che da settembre hanno la maggioranza all'Assemblea elettiva di Barcellona , hanno infatti - come per altro scontato sulla base del voto - avallato con 72 voti contro 63 una risoluzione che avvia il processo di "creazione di uno Stato Catalano indipendente in forma di Repubblica".
Facile immaginare la reazione rabbiosa di Madrid, che di fatto in questi anni - con l'utilizzo della Costituzione vigente in Spagna, così come interpretata dai giudici costituzionali - sta facendo il diavolo a quattro per evitare che ci sia un referendum.
Onore, invece, al Regno Unito - dove non esiste una Costituzione scritta e rigida - che ha consentito agli scozzesi, anche se ha vinto il "no" alla secessione, di potersi esprimere.

Sondaggi e caffè

Valentino Rossi a Valencia (foto Martino Tino)I sondaggi spesso non ci pigliano e fior di esperti in questi anni hanno indicato le ragioni per le quali in Italia purtroppo molti dati non si dimostrano attendibili. Ciò avviene a causa di numerose carenze normative e regolamentari, cui reagire con migliori "paletti" degli attuali per la credibilità del risultato. I casi più clamorosi sono in occasione delle elezioni, ma in realtà ciò vale per molti altri tentativi di sondare gli umori e le tendenze. Non che la
demoscopia sia una bufala - ci mancherebbe! - ma se questi errori avvengono lo si deve spesso a criteri e a modalità, anche perché certi sondaggi che leggiamo sono frutto di committenti che hanno tutti i vantaggi ad edulcorare i risultati.
Per cui vien da scherzare sul fatto che i veri sondaggi dovrebbero essere fatti in due posti chiave dell’opinione pubblica: i bar e le macchinette del caffè negli uffici.

Gioco e doping

Gli atleti russi sfilano alle Olimpiadi di Londra, nel 2012Sto facendo per radio un giro d'orizzonte di "Pensieri e Sentimenti", utilizzando come spunto delle parole simbolo. Si tratta di considerazioni generali con interviste - assieme ad Elena Meynet - e contributi sonori di vario genere, oltreché commenti musicali scelti per affinità e simpatia. Raramente incrocio la quotidianità, che appartiene ad altri.
Certo è che ogni tanto il Caso ci mette lo zampino e le notizie irrompono, malgré moi. Ieri avevo programmato "Giocosità", che è la caratteristica di chi è giocoso, cioè allegro, ma in realtà la scelta del vocabolo ha consentito di ruotare attorno alla parola "Gioco". Lo schema è abbastanza semplice: si parte dalle origine della parola, la si enuncia in italiano e in francese e poi, con qualche citazione, si viene agli ospiti in studio ed in esterna. La cosa più carina mi pareva essere il fatto che in francese, come in inglese, "suonare" usa lo stesso verbo di "giocare". Così come mi pareva interessante notare come il gioco, momento formativo essenziale per i bambini, diventasse un terribile vizio per gli adulti in una sorta di grottesco contrappasso.

Olio e prosciutto

Il 'Jambon Aoste'Leggo da "La Stampa" e soffro: "Olio venduto come "extravergine" che in realtà non lo era. Si trattava di semplice olio d'oliva, meno pregiato e soprattutto meno costoso. Lo ha scoperto la procura di Torino dopo aver fatto analizzare dei campioni di bottiglie prelevate nei supermercati dai carabinieri del "Nas" dal laboratorio dell'Agenzie delle dogane e dei monopoli. L'indagine è partita dopo la segnalazione di una testata giornalistica specializzata".
Spiego ora il perché della sofferenza, dovuta ad un legame familiare con l'olio "buono", nella certezza che, nel passaggio fra generazioni, qualche parcellina del "dna" riporti quanto imparato nel loro gusto dai nostri avi.

In ospedale con il bicchiere mezzo pieno

La fascetta che mi identifica in ospedaleProprio l'altro giorno, durante delle chiacchiere senza tema fisso con degli amici, ragionavamo sul fatto che quando ci sono delle cose che ci vanno storte bisognerebbe farsi un giro in un ospedale per constatare, nella terribile realtà delle malattie, che c'è sempre di peggio su cui riflettere e con cui fare un esercizio di comparazione.
Devo essermela "chiamata" e così l'altra mattina sono caduto rovinosamente dalle scale di casa e mi sono ritrovato in fondo alla rampa tutto acciaccato con un dolore forte al braccio e dunque sono proprio finito in ospedale. Per completare il "quadretto" la mia frattura è risultata scomposta e dunque ha necessitato di una vera e propria operazione. Detto fatto, senza neanche troppo tempo per pensarci, mi sono ritrovato in sala operatoria e ho trascorso la notte nel sempre efficiente ospedale regionale, dedicato al mio compianto amico e grande chirurgo Umberto Parini.

Elogio dell'ozio

Bertrand RussellIn questi giorni di convalescenza e di parziale astensione da Internet, mi concentro su aspetti di maggior intimità familiare grazie anche al fatto che quando si è un pochino malati ci sta che uno se ne possa ragionevolmente approfittare per farsi accudire. Specie dopo che il medico che mi ha operato, sgridandomi rispetto al mio look "caveriano" di far tutto subito senza fermarsi, mi ha rudemente convinto a più miti consigli ed a prendere il braccio malamente rotto per quello che deve essere, una pausa per guarire.
Tratto familiare - quello di lavorare anche se acciaccati - ereditato da mio papà che qualunque malanno avesse non si fermava mai e questa forma mentis antiozio deriva dal suo di papà che educò i suoi figli ad una rigida attività senza mai cedere alla tentazione di una ragionata sospensione da un tempo... fordista.

Reagire all'Orrore

Alcune vittime degli attentati di ParigiNormalmente sono informato in fretta dei fatti del mondo. Questa volta no: non avevo dormito la notte precedente e dunque al risveglio l'orrore del 13 novembre a Parigi mi ha investito in un colpo solo e non con la litania delle notizie a singhiozzo di chi avrà seguito gli eventi nella notte.
Conosco bene tutte le zone della città francese investite dalla furia del disegno omicida degli estremisti islamici. Sono posti familiari, che amo profondamente per il legame che da sempre sento con la Francia e con i francesi, da cui ho avuto l'onore di essere fregiato dalla "Légion d'Honneur".
Ma questa volta, come per l'11 novembre alle "Torri Gemelle" a New York, la scelta degli estremisti islamici è seminare morte e terrore in tutto l'Occidente e si è scelto Parigi non a caso. Per altro Madrid e Londra erano già state colpite in passato e Roma è di certo nella lista, come si temeva fosse l'Expo di Milano.

Riflessioni pensando a Parigi

François Hollande allo 'Stade de France' nel momento in cui viene informato degli attentatiInchiodato sul divano per motivi di salute, ho seguito in televisione e con meticolosa lettura dei giornali la terribile situazione in Francia, che è stata ben rappresentata dal volto terreo del presidente François Hollande, emozionato e commosso, nel suo primo intervento dall'Eliseo a pochi minuti dopo la raffica di attentati. Un uomo, già molto criticato, che cercava parole di rassicurazione, ma era ben percepibile il suo personale stato di prostrazione. L'indomani il tono era più marziale.
Le #portesouvertes a Parigi con cittadini spaventati ospitati in appartamenti da sconosciuti solidali mobilitati grazie ai Social. Taxisti che portavano a casa le persone, spegnendo il tassametro per non farsi pagare la corsa. Politici francesi che, tranne rare eccezioni, pensano a cosa unisce prima di pensare a come profittare delle circostanze. La Televisione pubblica che propone reportages competenti e efficaci, cercando con grande equilibrio di informare senza usare toni che potrebbero solo accentuare timori e angosce.

No a un laissez-faire dell'Odio #Paris

Controlli alle frontiereOsservavo ieri - e da lì riparto oggi - che qualche rinuncia alla libertà, dopo gli attentati islamisti concatenati in un crescendo di orrore, ci dovrà essere. Vorrei qui meglio definire alcune questioni in ordine sparso.
Cominciamo dallo "spazio Schengen", composto da ventisei paesi, di cui ventidue membri dell'Unione europea e quattro non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania, per cui il trattato non è ancora entrato in vigore, e Irlanda e Regno Unito, che non hanno aderito alla convenzione esercitando la cosiddetta "clausola di esclusione". In questa zona i cittadini dell'UE e quelli di Paesi terzi possono spostarsi liberamente senza essere sottoposti a controlli alle frontiere.

Il Natale e il Diritto

Natale pacifico tra musulmani e cristianiCominciamo dal più semplice per poi arrivare al più complesso.
Piano piano questo periodo dell'anno si colora di Natale. Per me la lunga rincorsa verso questa Festività finisce per essere qualcosa di piacevole e mi pare che certi eccessi di politica commerciale che retrodatavano eccessivamente il Natale si siano infranti contro la crisi economica, che ha limato in profondità i budget pubblicitari.
La "Treccani dei ragazzi" così sintetizza: "Il Natale come lo celebriamo oggi nasce a Roma nei primi decenni del Trecento. Da allora si è progressivamente diffuso in tutto il mondo e oggi è senz'altro una delle ricorrenze religiose che toccano più in profondità il sentimento di molti popoli. Attorno alla liturgia religiosa è nata e si è diffusa una grande varietà di riti e di abitudini popolari che danno un significato particolare ai giorni che precedono e che seguono il 25 dicembre (spesso, come in Italia, giorni di vacanza dal lavoro e dalla scuola)".

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