August 2015

Luoghi del cuore e la loro anima

Il lago di ChamoléCapita ogni tanto di trovarsi in posti del cuore, dove si incontra per simpatia e armonia - dicendolo con Gustave Flaubert - "l'âme des lieux". Sono luoghi che facciamo vivere e parlare attraverso di noi, visto che loro - bellezze naturali, paesaggi, monumenti - sono testimoni silenziosi che incrociano le nostre vite. Anche se mi piace pensare - senza aspetti esoterici, per carità! - che spetti a noi scoprire, tramite loro, quello che i latini chiamavano "genius loci", cioè una sorta di nume tutelare, che poi può essere più prosaicamente una lettura storicizzata oppure un'adesione sentimentale a luoghi prediletti.
Io ne ho tanti di posti così e molti li coltivo solo nei ricordi, altri li frequento con l'ovvio gioco del confronto fra quel che era un tempo e quel che è diventato. Tutto è lecito nel parallelo, ma l'importante è non scadere nel solo rimpianto, perché i luoghi cambiano e bisogna prenderne atto e tutto si muove vorticosamente intorno a noi.

Pensieri sul traforo del Monte Bianco

Le diverse prescrizioni per chi transita all'interno del 'Traforo del Monte Bianco'E' stato interessante fare una ricerca più approfondita per la trasmissione radio estiva di "RaiVd'A" (che riprenderò per una settima da lunedì prossimo) dedicata, ad inizio luglio, al cinquantenario dall'apertura del Traforo del Monte Bianco assieme all'eclettico intellettuale valdostano Marco Jaccond. Ci conosciamo fin da ragazzi, compresi i primi comuni approcci radiofonici agli albori delle radio libere con "Radio Saint-Vincent" e questo ci ha permesso di lavorare divertendoci con un copione leggero, che consentiva di poter improvvisare al microfono, che è il sale di questo mezzo.
Quel tunnel stradale di undici chilometri e seicento metri, da considerarsi di una modernità sconcertante per l'epoca, fu sia un punto d'arrivo che un punto di partenza.

Dopo la "Same" anche "Postalmarket"...

Un dettaglio della classica pagina pubblicitaria della 'Same Govj'La notizia nel pieno dell'estate non ha stupito, ma certo ha segnato in qualche modo un passaggio. Mi riferisco al fallimento di "Postalmarket", la società dello storico catalogo di vendite per corrispondenza. Lo ha decretato a fine luglio il Tribunale di Udine sulla base dell'istanza presentata dall'amministratore straordinario del "Gruppo Bernardi", società di abbigliamento con sede a Ronchis, che aveva rilevato il catalogo nel 2003 con l'obiettivo di rilanciarlo. Operazione non riuscita.
La rivista era nata nel 1959 da un'idea di Anna Bonomi Bolchini (proprietaria anche della "Mira Lanza"), che aveva importato in Italia dagli Stati Uniti il modello della vendita per catalogo. "Postalmarket" consentiva di acquistare per corrispondenza ogni genere di prodotti, dai giocattoli per bambini, all'abbigliamento e agli strumenti tecnologici, compresi alcuni articoli reclamizzati da "Carosello", difficili da trovare specialmente nei piccoli centri.

Se in Sicilia crescono i "no" all'Autonomia

Pietrangelo ButtafuocoPer fare una Sicilia ci vogliono, in termini di territorio, quasi otto Valle d'Aosta ed almeno cinquanta come popolazione. Schiacciante il confronto del numero dei parlamentari a Roma: un senatore valdostano contro venticinque siciliani, un deputato contro cinquantadue.
Eppure, così diversi e così distanti anche per il percorso storico dall'antichità ad oggi e dal fatto che una è isola nel Mediterraneo e l'altra in mezzo alle Alpi, siamo comunque legati da un insolito destino, quello della "specialità". Anzi fra tutte le autonomie differenziate siamo state le prime. Per la Valle d'Aosta con una circoscrizione autonoma ottenuta nel settembre del 1945, mentre otto mesi dopo nasce già - con un primo Statuto - la Regione siciliana. Status di autonomia speciale confermato per entrambe dalla Costituente e dunque dalla Repubblica. Va detto, per onestà, che il loro Statuto era, più del nostro, una miniera d'oro di poteri e competenze, spesso rimasti sulla carta per responsabilità tutte siciliane.

Roma: i funerali del Padrino

La carrozza ai funerali del boss Vittorio CasamonicaLa cronaca quotidiana offre talvolta degli scenari che superano di gran lunga qualunque cosa sia stata immaginata in un libro od in una sceneggiatura cinematografica. Come se la realtà riuscisse nella rara impresa di scalare orrori, che parevano essere irraggiungibili in un'iperbole che lascia senza fiato. Dico subito che non ho affatto intenzione di farci il callo.
Di recente ho rivisto in televisione la straordinaria triade dei film del "Padrino" del regista Francis Ford Coppola. Ho poi cominciato a guardare per curiosità, non avendolo mai fatto, "The Sopranos", fiction nata già per la televisione e spiace che il principale protagonista, il bravo attore James Gandolfini, sia morto due anni.
Entrambe le serie raccontano storie di Mafia negli Stati Uniti, anche se poi la saga di Vito Corleone qualche ambientazione in Sicilia ce l'ha avuta.

Colonie 2.0?

Una vecchia foto di un soggiorno alla colonia 'Olivetti' di BrussonLe definizioni cambiano talvolta nel tempo, a seconda delle situazioni. Una volta, quando si parlava di "famiglia allargata", si andava abbastanza a colpo sicuro perché - da dizionario - si intendeva "un gruppo più grande di più di una generazione di persone tra loro imparentate. Questi possono essere i genitori con i loro figli e nipoti, zii, zie o altri parenti. In certe situazioni veniva inclusa anche la servitù. I membri della famiglia vivono perlopiù in un'abitazione o in un insediamento e costituiscono un'unità economica". Quest'ultimo riferimento aveva come esempio classico la vasta famiglia contadina, mentre nelle famiglie borghesi di città poteva voler dire una casa con diversi appartamenti, dove vivevano le persone imparentate, prescindendo dalle professioni di ciascuno.

Maggiore età e figli che crescono

Eugénie qualche anno faStrana cosa la vita, che teniamo nelle nostre mani solo per un pezzettino e che per il resto, come una nuvola sfuggente nel cielo, segue spesso dinamiche proprie, la cui origine divina o terrena dipende dalle proprie convinzioni. Vita che è costellata di passaggi obbligati, come tappe nostre e altrui, che si incastrano nel flusso della nostra esistenza.
Così anche mia figlia Eugénie (Marie Claudine) si appresta a compiere diciotto anni, diventando maggiorenne, come lo è da due anni Laurent, suo fratello più grande.
La maggiore età venne spostata nel 1975, in una riforma del diritto di famiglia, dai precedenti ventun anni agli attuali diciotto ed io ci entrai per un pelo, visto che li compivo nell'anno successivo. Sono ormai quasi quarant'anni fa, eppure quel traguardo che ha un significato prevalentemente giuridico assume anche aspetti diversi nel complesso rapporto fra genitori e figli. Un passaggio.

Migranti e l'obbligo di informare

Migranti a spasso per AostaLe chiacchiere estive sono leggere come delle bolle di sapone. E' abbastanza raro che ci si arrampichi in discorsi troppo seri, quando si è a tavola in montagna con le vette a farti da scenario, intenti a mangiarsi formaggi e salumi e lo stesso capita in riva al mare con le ciabatte nei piedi e lo sciabordio come sottofondo. Amo questo chiacchiericcio estivo, fatto di straordinarie banalità e pure di qualche pettegolezzo, rientrando forse nel bagaglio indispensabile per la decompressione. La vacanza non è solo lo spostamento fisico altrove, ma è anzitutto uno stato d'animo.
Eppure questa storia dei migranti è un tarlo che scava scava in tutti gli interlocutori ed emerge come una punta di un iceberg fatto di una massa sott'acqua fatta di preoccupazioni e di incomprensioni.

Courmayeur - Chamonix: collaborare,non sfidarsi

La 'vecchia' funivia del Monte Bianco di ChamonixAnche se mi considero un "nazionalista valdostano" - ma detto da un federalista suona come un'appartenenza senza ostilità alcuna verso gli altri, da buon cittadino del mondo - resta inteso che ogni esagerazione nazionalistica mi fa venire l'orticaria. Per capirci: ottimo e divertente che siano venute la "Frecce Tricolori" per i 150 anni dalla scalata del Cervino, ma visto l'afflato nazionalistico che ha avvelenato per tanto tempo l'alpinismo, mi sarebbe piaciuto che a incontrarsi in quel cielo ci fosse stata anche la "Pattuglia acrobatica svizzera", tanto per dare un senso congiunto delle celebrazioni. Evitando quel rischio, nella sua inutilità, di giocare "a chi ce l'ha più lungo" (scusate l'espressione volgare ma nella testa di certi nazionalisti c'è davvero un problema fallico, come dimostra ampia letteratura).

Renzi già in campagna elettorale?

Matteo Renzi, sin da questi giorni di mezzo fra fine dell'estate e riavvio vero e proprio della politica italiana, si è messo in sostanza in campagna elettorale o almeno, se questa possibilità non emergesse, si affacenda in un'operazione di recupero dai sondaggi personali in picchiata.
Interessante quel che scrive oggi Massimo Franco sul "Corriere della Sera" e segnalo come i giornali della "Fiat", quindi compresa "La Stampa", non siano certo ostili a Renzi, ma non siano neppure teneri: insomma un equilibrismo. Dice Franco, dopo aver ricordato il lancio di Renzi del taglio di "Imu" e "Tasi" nel 2016: «L'impressione è che il presente venga esaltato in modo eccessivo. L'idea di uno spartiacque virtuoso, rivoluzionario, appartiene ad una narrativa magari comprensibile ma controversa. E' vero che per il presidente del Consiglio si trattava di tornare sulla scena dopo settimane difficili; di riaffermare un protagonismo marcato in vista di scadenze istituzionali cruciali come la riforma del Senato, e di una legge di Stabilità insidiata dalla crisi finanziaria cinese».

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