Strana cosa la vita, che teniamo nelle nostre mani solo per un pezzettino e che per il resto, come una nuvola sfuggente nel cielo, segue spesso dinamiche proprie, la cui origine divina o terrena dipende dalle proprie convinzioni. Vita che è costellata di passaggi obbligati, come tappe nostre e altrui, che si incastrano nel flusso della nostra esistenza.
Così anche mia figlia Eugénie (Marie Claudine) si appresta a compiere diciotto anni, diventando maggiorenne, come lo è da due anni Laurent, suo fratello più grande.
La maggiore età venne spostata nel 1975, in una riforma del diritto di famiglia, dai precedenti ventun anni agli attuali diciotto ed io ci entrai per un pelo, visto che li compivo nell'anno successivo. Sono ormai quasi quarant'anni fa, eppure quel traguardo che ha un significato prevalentemente giuridico assume anche aspetti diversi nel complesso rapporto fra genitori e figli. Un passaggio.