August 2015

Un oleodotto e una raffineria chiusi

Un cartello identificativo dell'oleodotto che passa in Valle d'AostaOgni tanto noto curiosi silenzi ed imbarazzanti strabismi nel mondo dell'informazione e della politica, cui assisto dalla posizione in cui mi trovo negli ultimi due anni, da quando ho lasciato incarichi elettivi. Cito un caso che ritengo significativo, perché è un fatto derivante dalla posizione geografica della Valle d'Aosta e frutto di progettualità ormai svanite.
La notizia risale al marzo scorso: "Le groupe suisse "Tamoil" (contrôlé par le pétrolier libyen Noc) a arrêté cette fin mars le raffinage à Collombey, l'une des deux raffineries encore en activité en Suisse. Elle était approvisionnée en brut (2,7 millions de tonnes par an) via le port de Gênes, à travers un oléoduc (dit du Rhône) de 340 km ouvert en 1963 traversant les Alpes par le tunnel du Grand Saint-Bernard. La Suisse ne compte plus qu'une raffinerie à Cressier, branchée sur Fos".

Renzi e certa sua fretta litigiosa

Matteo Renzi sul veloce treno giapponese, durante il suo recente viaggio nel Paese del Sol levanteUn giorno i politologi, appoggiandosi a qualche esperto di psicologia, smonteranno per capirla a fondo questa attitudine di Matteo Renzi di drammatizzare gli scontri parlamentari sui provvedimenti più importanti. Si sceglie un tema e su quello si costruisce una logica amico-nemico con la caratteristica interessante di cercare un compromesso con chi è fuori dal perimetro della maggioranza, sinora principalmente "Forza Italia", mentre la minoranza del suo partito, il Partito Democratico, viene presa a scarpate perché composta da "vecchi" e da perdenti. Lo scontro sembra essere creato, penso non a tavolino ma nella ripetitività di un atteggiamento psicologico, per essere in modo titanico e coraggioso «contro qualcuno» per uscirne vincitore come in un gioco infantile. Quasi sempre sarebbe più facile mettersi attorno ad un tavolo e trattare, mentre invece la logica del leader spocchioso dalla battuta pronta è quella di attaccare a testa bassa, almeno con i compagni di partito.

Adolescenti di ieri e di oggi

Michele SerraLeggevo ieri Michele Serra su "La Repubblica" in un suo editoriale su questa storia dei ragazzi che muoiono in discoteca o per strada per storie di droga o affini. Mi riconosco molto in parte delle sue considerazioni, sapendo quanto sia difficile trovare l'equilibrio da adolescenti - come dei funamboli sospesi su di una fune - ma anche come sia difficile essere genitori, mestiere che nessuno ti insegna e quando sbagli colpisci duro i tuoi ragazzi.
Osserva Serra: «C'è un momento della vita - l'adolescenza - illeggibile da chiunque non ne sia protagonista. Non che la lettura che ne danno gli stessi adolescenti sia molto più chiara o autorevole o credibile. Se lo fosse, sarebbero meno esposti al rischio di farsi del male e all'impressionante scialo di sé stessi che l'uso di stupefacenti e di alcolici implica, specie quando si è ancora così acerbi».

Ferragosto: dai fasti al barbecue

Chissà se anche voi avete dei posti - a me capita nella mia casa natale, dove abita solo più mia mamma - nei quali, scavando in armadi e cassetti, anche in periodi diversi, spuntano oggetti di vario genere che evocano da soli, fosse anche una sola cartolina, episodi interi del passato. Per cui alla fine una certa tendenza accumulatrice, che si accentua quando si diventa anziani, consente di trarne dei ricordi, anche quando queste cose in circostanze normali sarebbe già da tempo finite in un pattumiera a guisa di dimenticatoio.
Vien da pensare che la vita sia così: una specie di stratificazione, più o meno alta, che segna il nostro passaggio per quel che dura.

Maledetta zanzara!

Zanzare in amoreOdio le zanzare. Pur amando quasi tutto il mondo animale, direi che faccio una bella eccezione per questi noiosi insetti (peggiorati con l'arrivo di specie, come la "tigre", più insidiose delle autoctone), che quest'estate sono stati particolarmente presenti con il caldo feroce di cui godono amabilmente.
La peggior avventura, in realtà, è di moltissimi anni fa. Per la prima volta avevo programmato un Natale con destinazione esotica con previsione di un "tour de force" da subacqueo in fondali cristallini. Pur non portando gli occhiali per una lievissima miopia e un piccolo astigmatismo, mi ero dotato per vedere perfettamente la barriera corallina di una maschera da sub con lenti graduate. Ero carico come una sveglia, quando a poco dalla partenza vengo colpito da quella che pareva essere una innocua congiuntivite. Andai da un amico oculista all'ospedale di Aosta che mi visitò con scrupolo e a un certo punto ruppe il suo aplomb con un urlo: «che bello, porterò il tuo caso ad un congresso medico! Hai una filaria!».

Saldi, svendite, ribassi...

Le scatolette di carne 'Spam'Giocoforza la lettura dei fenomeni del mondo che ci attornia passa attraverso quel che abbiamo visto ed imparato crescendo, dal cerchio familiare al complesso della società in cui viviamo e dei suoi cambiamenti. Si parte dal piccolissimo e si sale di livello a seconda delle opportunità, ma certo non deve mai mancare quello straordinario motore che c'è nella curiosità.
Mia mamma Brunilde (chissà perché mio nonno la chiamò così, come battezzò in modo altrettanto eccentrico le altre due figlie Agostina e Floriana!) ha senza dubbio ereditato la proverbiale parsimonia dei liguri dovuta ai suoi natali imperiesi, che nei suoi eccessi - che pure sono una rappresentazione caricaturale - può sfociare in avarizia. Fa parte di questo bagaglio culturale l'essere abbacinati dalle "offerte" e cioè le vendite a prezzi ribassati.

Temporali

Un temporale in Valle d'Aosta, ad agostoBasta farci mente locale e lo si constata. Abbiamo dentro di noi - e lo si osserva anche da piccole cose - comportamenti istintivi che prescindono dalla nostra spiccata capacità di apprendimento, che pure è quanto ci distingue di più dagli altri animali. Così se da un lato ci poniamo di fronte alla Natura in modo razionale, definendoci "homo sapiens" grazie al fatto di aver pian piano smontato e disvelato gran parte dei meccanismi del suo funzionamento, dall'altra manteniamo aspetti irrazionali, che arrivano chissà da quale profondità appiccicati al nostro patrimonio genetico.
Così di fronte ai temporali, che in queste ore scuotono le Alpi con questi eccessi che caratterizzano i cambiamenti climatici cui dovremmo abituarci e che dovrebbero spingersi a comportamenti più virtuosi per evitare il peggio. E talvolta chiamarli "temporali" (o "tempeste", che ha le stesse origini) è davvero riduttivo, perché sono "nubifragi" o, copiando male dall'inglese "cloudburst", "bombe d'acqua". E' bene essere pronti a reagire con tutte le misure possibili alla loro aggressività.

Cuba e la bandiera americana

La riapertura dell'ambasciata Usa a CubaI recenti fatti della politica valdostana illuminano sul fatto che anche alcuni "rivoluzionari" duri e puri possono essere ammansiti e democristianizzati in perfetto stile Matteo Renzi.
«Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza», diceva malignamente Leo Longanesi. Più serio George Orwell: «Ogni opinione rivoluzionaria attinge parte della sua forza alla segreta certezza che nulla può essere cambiato».
Per cui alla fine ci si adegua. Così la grande utopia castrista a Cuba, che non è - come cercano di dire quelli che devono giustificarsi di essere "voltagabbana" - una mirabile operazione di compromesso al rialzo, ma niente altro che l'ammissione di una sconfitta. Sono cresciuto con amici comunisti che me la menavano con il "modello cubano", svanita l'illusione del socialismo reale di Russia e dei suoi satelliti, finite le speranze asiatiche dalla Cina alla Cambogia, per non dire del Vietnam e della Corea del Nord, restava Fidel Castro con i suoi amichetti centro o sudamericani.

Kos, migranti e un dramma italiano

Se si dovesse scegliere un simbolo europeo della tragica estate dei migranti che cercano una nuova vita nel Vecchio Continente, spiccano gli avvenimenti drammatici dell'isola greca di Kos. Situata a meno di una decina di chilometri dalle coste della Turchia, l'isola risulta più facilmente raggiungibile rispetto alle lunghe distanze che separano il nord Africa dalle coste italiane.
Così, dopo Lampedusa lo scorso anno, l'isola di Kos - grande una ventina di volte di più dell'isola italiana - ha riempito le cronache per l'assalto dei migranti in piena stagione turistica all'arcipelago del Dodecaneso, oltretutto in un'estate in cui i destini politici e economici della Grecia sono stati al centro dell'attenzione e hanno fatto riflettere sull'Unione Europea e fatto ballare le Borse.

L'alternativa e l'insopportabile

Matteo Renzi ed Augusto Rollandin a Courmayeur, durante l'inaugurazione della nuova Funivia del Monte BiancoSo che parlare di politica in questo periodo è come giocare da solo in un campo di calcio senza altri giocatori e senza pubblico. Ma sarà bene pensarci a questa benedetta politica, riflettendo sul fatto che il più grande partito in Italia ed anche in Valle d'Aosta è quello del "non voto".
Peccato che, anche per chi si astiene o vota per abitudine, certe poste in gioco per il futuro bussino alla porta tutti i giorni e chi fa spallucce o la faccia schifata, ma non prende posizione, è già perdente.
Magari oggi un po' ci scherzo, ma confesso che questa situazione della Valle d'Aosta di oggi, senza prospettive ed in preda ad una crisi senza precedenti, mi preoccupa e mi pare che si allarghi il numero di persone che incominciano a capire che così non si può andare avanti e in gioco c'è ii futuro stesso dell'autonomia valdostana.
Uniti da un insolito destino, si ritrovano Augusto Rollandin, che è salito e sceso ma è sempre stato in scena o dietro le quinte nell'ultimo quarantennio della politica valdostana, e Matteo Renzi, da poco sulla scena della politica italiana, dopo essere apparso su quella fiorentina undici anni fa.

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