Ho scritto diverse volte della celebre "Via Francigena" che, come indicato dal nome stesso, definisce la via o le vie che "dalla Terra dei Franchi" consentivano, sin da epoca medioevale, ai fedeli d'oltralpe di giungere a Roma. Un percorso ancora più frequentato in occasione del "Giubileo", quando il Pontefice concedeva l'indulgenza plenaria in cambio del pellegrinaggio. Sarebbe bene pensare, a questo proposito, al fatto che l'ormai imminente "Anno santo", in questa occasione per un "Giubileo" straordinario, aumenterà i passaggi di viandanti lungo la Via, per cui bisognerebbe prepararsi.
Per altro, nel solco della tradizione, il più praticato dei valichi alpini resta il Gran San Bernardo, direttrice che portava i pellegrini lungo le strade consolari. In seguito alla diffusione del "diario di Sigerico", divenne un percorso a tappe. L'abate Sigerico, nominato vescovo di Canterbury nel 990 da Papa Giovanni XV, proprio per ricevere l'investitura ottenuta, dovette scendere a Roma. Il percorso è niente altro che cronaca del cammino e delle ottanta località da lui attraversate per andare da Canterbury fino a Roma.