Dopo molti tentennamenti all'italiana, cento anni fa - il 23 maggio del 1915 - l'Italia consegnava all'Austria la dichiarazione di guerra e l'indomani, come dice la celebre canzone, che so a memoria e questo indica come il ricordo fosse ancora vivo quand'ero bambino:
"Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera...".
La Valle d'Aosta aspettava, dividendosi fra i pro e i contro, che questa guerra - poi definita "Grande Guerra" per l'ampiezza e, se volete, per l'uso terribile di nuove armi (gas, aerei, carri armati...) - scoppiasse, forse non immaginando come, dall'altra parte delle Alpi, i soldati valdostani, già adoperati dai Savoia nei secoli, avrebbero pagato un enorme tributo di sangue.