Ci sono fatti di cronaca che si riversano, come se fosse del vomito, sulla nostra esistenza. Fanno ribrezzo, più sono terribili e violenti, ma fanno anche pensare. Fateci caso, guardandoli per un giorno con occhio diverso. Ragioniamo su come sia possibile che ci siano avvenimenti così tragici, che colpiscono la nostra umanità. Possono essere drammi e sventure di massa o di singoli e di mezzo c'è, ahimè, una casistica infinita.
Si finisce in parte per farci il callo e meno sono vicini e meno sono invasivi e più è facile dimenticare, perché l'oblio evita il troppo lambiccarsi. Ma, anche se distanti, suonano sempre come inquietanti ammonimenti sulla fragilità della condizione umana.
Il Destino, da questo punto di vista, è una macchina sempre accesa, il cui ticchettio non è percepibile. Dopo una tragedia, tutti noi commentiamo, specie se la dinamica dei fatti è causata da incredibili combinazioni, che da qualche parte ci dev'essere scritto che cosa ci aspetta oggi o domani o chissà quando. Se così fosse, è un bene che risulti impossibile dare una sbirciatina...