Arriva l'autunno e, disciplinatamente, ero andato a vedere quando fosse quest'anno l'equinozio: il 23 settembre. Poi mi arriva una mail da cui appuro che esiste un "altro" autunno, quello meteorologico, che è già cominciato il 1° settembre. Beata ignoranza!
Come spesso capita nei cambi di stagione, vi propongo due poesie.
La prima, semplicissima, è di Gianni Rodari, che non va chiuso nel solo recinto dell'infanzia!
Frutti autunnali
In autunno maturan
molti frutti. In pianura
vedi di riso spighe dorate,
nei boschi di montagna
lucidi gusci di castagna.
Anche uva, mele e pere
vengon presto raccolte.
Nelle chiome di verde folte,
ridono cachi grandi e gialli.
Tra pochi giorni ormai
gli alberi non avran più doni:
come la natura tutta,
prenderanno meritato riposo.
La seconda è di un artista a tutto tondo, Samivel (Paul Gayet-Tancrède), savoiardo d'adozione che conosceva bene anche la Valle d'Aosta.
Quand automne en saison revient
Quand automne en saison revient,
La forêt met sa robe rousse
Et les glands tombent sur la mousse
Où dansent en rond les lapins.
Les souris font de grands festins
Pendant que les champignons poussent.
Ah! que la vie est douce, douce
Quand automne en saison revient.
Per me l'autunno è un esercizio visivo.
Mai come in queste settimane la Valle acquisisce colori unici e amo egualmente le giornate dal cielo azzurro o quelle grigie. Credo che ognuno abbia un panorama favorito: io amo in questa stagione i boschi di castagni.