La storia, quando si vivono tempi difficili, viene in soccorso con quanto è già avvenuto in passato.
Il fascino del "capo carismatico" è da sempre oggetto di studio. Ancora oggi mi capita di rinvenire certi miti del totalitarismo, davvero duri a morire, in una pubblicistica agiografica del genere "lavora instancabilmente per voi", come esemplificato nel Ventennio dalla luce tenuta apposta sempre accesa nello studio del Duce in Piazza Venezia a Roma.
A questo proposito. è pertinente e in parte senza età una descrizione di Benito Mussolini dalla penna di Elsa Morante. La pubblico interamente, perché vale la pena, come riflessione:
«Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di Governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del Governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare».
Descrizione dura e amara, che serve a ricordare come la democrazia abbia altri valori. In periodi difficili, di transizione e di sconcerto, in cui si possono insinuare facilmente veleni antidemocratici e le derive autoritarie potrebbero essere considerate scorciatoie per risolvere i problemi, è bene ricordarsi certi ammonimenti.