November 2010

La maison sans enfants

Quando, qualche mese fa, ho messo qui sul sito, in un post, l'ecografia del bambino che tra poco nascerà, qualcuno mi ha detto che la scelta era stata molto chiacchierata.
Mi sento tranquillo di aver pubblicato questa immagine prenatale, perché penso che il mistero della vita sia qualcosa di straordinario e, in tempi grami, ogni nascita è come un grido di speranza.

Occhio agli avvoltoi

Il centro di Napoli invaso dai rifiutiImmagino quanto siano rimasti attoniti gli "ispettori" dell'Unione europea scesi a Napoli per capire a che punto fosse la solita "emergenza rifiuti", che da straordinaria è diventata ordinaria.
Questa storia dei rifiuti a chi, come il sottoscritto, si trova a discutere con le altre delegazioni nazionali nel "Comitato delle Regioni" - che della futura politica politica comunitaria per i rifiuti ha molto discusso - è rimproverata spesso e diventa scultorea dimostrazione dell'Italia e della sua capacità di trasformare in affari complicati quel che in altri Paesi è la normalità.
D'altra parte le feroci polemiche di questi giorni, compresa la solita manfrina della tentata esportazione nelle altre Regioni dei rifiuti campani, dimostrano una cosa ben nota del "caso Italia": attorno al business dei rifiuti, come degli avvoltoi, volteggiano la criminalità organizzata e i corruttori del pubblico per tutta la filiera di un affare colossale.
In più il tema si è fatto in Italia profondamente ideologico e ognuno pare avere ricette giuste e definitive. In Valle, alla fine in linea con il passato dopo un cambio d'idea a inizia legislatura, si è scelta la termovalorizzazione non con un bruciatore di quelli diffusi in tutto il mondo ma con l'utilizzo di una tecnologia più di nicchia, la "pirolisi". Se ho ben capito in Europa gli impianti meglio funzionanti di questo tipo sono in Norvegia, dove - così mi è stato raccontato - si spingono anche in situazioni estreme, tipo "basta con la differenziata e ficchiamo tutto nell'impianto". Scelta che, dal punto di vista legislativo, può essere fatta solo dai norvegesi che ovviamente non essendo nell'Unione europea possono "bypassare" le normative comunitaria, anche se questa scelta finisce per essere illogica perché la filosofia della differenziata ha ragioni profonde di riciclo di determinati materiali (ma direi anche, più in profondità, di comprensione delle differenze fra i rifiuti) e non solo di preparazione all'eventuale combustione.

Mai dimenticare

Io, insieme ad Ego Perron, mentre premio Lin ColliardAvere memoria del passato è indispensabile per un popolo.
Omaggio, quest'oggi, al lavoro straordinario dello scomparso Professor Lin Colliard, "Chevalier de l'Autonomie" proprio per i suoi meriti di storico e di ricercatore. Sono importanti persone come lui che hanno lavorato per istituzioni fondamentali per la nostra autonomia come l'Archivio storico regionale e i suoi preziosi documenti, fondativi di un'antica identità.
Ci pensavo ieri, quando come relatore di una leggina sulla "toponomastica" (topos "luogo", onoma "nome") ho brevemente ricordato come non sia un caso che il nostro Statuto d'autonomia abbia alla lettera "v" dell'articolo 2, che elenca le competenze primarie, anche la "toponomastica". Sessant'anni fa di questi tempi, infatti, i valdostani facevano i conti con la colossale cretinata del fascismo di italianizzare il nome dei Comuni. Merita ricordare "Cogno" al posto di Cogne, "Dovia di Aosta" al posto di Doues, "Fenisso" al posto di Fénis, "Porta Littoria" al posto di La Thuile, "Perlozzo" al posto di Perloz e via di questo passo.
Non a caso il ripristino originale dei nomi è stato uno dei primi atti del post fascismo e la toponomastica, altrove dominio del controllo dei Prefetti, da noi è rimasta in mano alla Regione e all'autonomia comunale. La nuova leggina organizza meglio la materia e sottolinea anche la particolarità linguistica dei nostri walser germanofoni e anche il possibile uso - parallelo alla dizione francese - del patois. Avendo scritto e seguito la norma statutaria sui walser, numerata come 40 bis, e la legge statale del 1999 di tutela delle minoranze linguistiche storiche, che riconosce il franco-provenzale, sono lieto di avere un pezzettino di merito.

Riciclare la realtà

Il Cervino visto da un pista di sciI pubblicitari sono dei satanassi quando prendono la realtà già esistente e te la rivendono, incartandola in un involucro nuovo come si fa con i regali riciclati.
Esempio mirabile è lo "Slow Ski", che in Valle è proposto al Breuil-Cervinia e che è moda - nell'uso della definizione scippata da "Slow Food" - anche altrove sulle Alpi.
Sul sito della società degli impianti, così viene descritta la pista servita dalla funivia del Pancheron: "Sotto il Cervino, nella zona chiamata "Città delle pietre", là dove lunghi bilichi di roccia sembrano sculture lasciate lì per aggiungere magia al luogo, ecco nascere, come per incanto, un nuovo modo di interpretare lo sci: slow ski. Ovvero: "prendersi tutto il tempo", per ascoltare il proprio respiro, per seguire il ritmo lento del tempo, per "staccare la spina" con soste meditative aiutati dal panorama che tutto avvolge e coinvolge. Lo slow ski è lo sci dell’anima, rilassante e rigenerante".
"Nascere per incanto" è la carta da pacchi. A parte il periodo della vita, da ragazzini, in cui si scia come dei matti dal mattino alla sera a tutta canna, la contemplazione della natura, la sosta ritemprante, la bevuta e la mangiata, la lettura del giornale o del libro, la fermata per prendere il sole, la chiacchiera con gli amici sono la normalità e se poi l'itinerario è scialpinistico o con le racchette da neve ai piedi lo "slow" è nelle cose e non nel dépliant.

Coma profondo

Una stampa storica del Grand Hotel di Ceresole RealeFa tenerezza che Ceresole Reale e Locana in Valle Orco chiedano di annettersi alla Valle d'Aosta. Procedura costituzionale di revisione dei confini che non ha, per altro, alcuna possibilità di concretizzarsi e dunque chi cavalca il referendum o lo fa in malafede per una forma di strumentalizzazione del disagio esistente, oppure attua una comprensibile forma di protesta contro un vero e proprio abbandono.
La storia è nota: è, con la Val Soana, vallata attigua alla nostra Regione, che fanno parte dell'area francoprovenzale e insistono sull'area comune del "Parco del Gran Paradiso".
Sono Comuni demograficamente e economicamente in via di estinzione, perché in Piemonte i montanari sono "dimenticati" e marginali.
Consiglio di fare un giro in quelle zone per capire cosa intendessero, segnalando la "colonizzazione" economica e culturale delle vallate alpine, i valdostani e valdesi autori della celebre carta federalista del 1943 nota come "Dichiarazione di Chivasso". Ma servirebbe anche per capire quanto sia infondata la richiesta di "adesione" alla nostra Valle per vallate geograficamente confinanti, ma in realtà distanti da noi come vie d'accesso.
Purtroppo la politica per la montagna in Italia langue e certe vallate sono, come dicevo, in coma profondo e la spina, se va avanti così, si staccherà da sola.

Un referendum come barometro sociale

Le pecore nere fuori dalla Svizzera?Dopo il "no" ai minareti, un anno fa, in Svizzera un nuovo referendum conferma il successo dell'estrema destra.
Sintetizza "Le Télégramme.com": «Les Suisses étaient invités aujourd'hui à participer à un vote citoyen, piédestal de la démocratie Helvétique. Ils devaient notamment se prononcer sur la possibilité d'exclure automatiquement les criminels étrangers de la Confédération. Invités à se prononcer via un vote sur le renvoi automatique, sans prendre en compte la gravité du délit, des criminels étrangers de la Confédération Helvétique, les Suisses ont majoritairement approuvé cette mesure, proposée par la droite populiste».
Spiega "Le Point": «L'affiche de l'Union démocratique du Centre (UDC), la formation la plus à droite de l'échiquier politique helvétique, montrant un visage barbu à la mine patibulaire, avec pour slogan "Ivan S., violeur et bientôt suisse?" a touché sa cible. Une majorité de Suisses (52,9%) ont approuvé dimanche l'initiative réclamant l'expulsion systématique de tous les étrangers condamnés pour meurtre, viol, brigandage, traite d'être humains, trafic de drogue. Mais aussi pour ceux qui "ont perçu abusivement des prestations des assurances sociales ou de l'aide sociale". Voilà ce que l'UDC prévoit d'inscrire dans la Constitution. Le couperet tombera même sur un étranger né en Suisse, qui y a toujours vécu, et qui ne connaît ni le pays ni la langue de ses ancêtres».
Trovo che spesso questi pronunciamenti popolari mostrino l'aria dei tempi, come un barometro della società, molto più di tanti discorsi.

Il lavoro della Paritetica

Alcuni archivi storiciA poco più di un anno dalla nascita dell'attuale "Commissione Paritetica Stato - Valle d'Aosta", che si occupa delle norme d'attuazione, è possibile fare un primo bilancio dell'attività.
Sono state definitivamente pubblicate quattro nome d'attuazione: Corte dei Conti, sanità penitenziaria, edilizia residenziale pubblica e trasporto ferroviario. Non vi tedio con i tecnicismi, ma si tratta, pur con diversa percentuale, di norme attese.
Sono tornate indietro, nel "pacchetto" di questi schemi di decreti legislativi, dal Consiglio dei Ministri all'esame della Paritetica la regionalizzazione dei veterinari di confine e, purtroppo, la norma sugli Archivi storici. Toccherà riesaminarli per trovare soluzioni condivise.
Mentre la proposta di nuova norma d'attuazione in materia finanziaria, conseguente al "federalismo fiscale", è passata nell'ultima seduta e verrà approvata dal prossimo Consiglio Valle. Ciò è avvenuto con sveltimento della procedura che ha smentito i "desiderata" della componente statale della Paritetica, che voleva che la trasmissione del testo per il parere regionale avvenisse solo dopo il voto definitivo del Parlamento sulla manovra finanziaria.
In Paritetica, nell'ultima riunione prima del Natale, proseguirà l'esame della norma d'attuazione sull'ordinamento linguistico, che concerne l'armonizzazione del nostro ordinamento, specie per il franco-provenzale, con la legge del 1999, sulle minoranze linguistiche storiche.
L'esperienza in Paritetica è stata per me interessante e, pensando alla lunga esperienza "legislativa", è risultato anche un modo per non "arrugginirmi".

Forti quei genitori...

La RacletteOggi vorrei parlare di una stupidaggine: in un mondo pieno di problemi, ho imparato da mio papà come un sorriso sia una buona medicina e confesso che un articolo del "Le Dauphiné Libéré" mi ha messo di buon umore.
«Ça ressemble à une blague belge, mais l'histoire est bel et bien sérieuse». Questo l'inizio promettente dell'articolo, che poi cita la fonte per scongiurare l'incredulità: «elle est révélée par nos confrères de La Meuse, en Belgique».
Ecco la notizia: «A Namur, des parents viennent d'appeler leur fille qui vient de naître Lara. Problème, son nom de famille est Clette. Lara Clette... Elle pourrait facilement devenir citoyenne d'honneur, dans quelques années, dans une commune d'Isère, de Savoie ou de Haute-Savoie».
Prosegue l'articolo: «Le pire, c'est que les parents n'y ont même pas pensé, et pour eux il n'y a pas de quoi en faire... Tout un fromage. Comme l'a expliqué le papa de Lara, à nos confrères de La Meuse, "Nous n'avons jamais pensé à l'association du prénom avec mon nom. Ce n'est que lorsque mon beau-père est venu à la maternité et qu'il m'a dit: "je croyais que tu préférais la fondue à la raclette" que nous avons fait "tilt". On a pensé changer le prénom dans les trois jours mais les infirmières nous ont dit qu'il était joli. Nous aussi, on l'aimait beaucoup"».
Anche in Italia siam ben messi. Basta smanettare su Internet e trovi: Felice Mastronzo, Vera Vacca, Immacolata Sottolano, Sforza Italia, Evacuo Felice, Scopa Tina, Tromba Daria, Licenziato Assunto e l'imbattibile Pizza Margherita...

Complimenti, generale Abrate!

Il generale Biagio AbrateFa davvero piacere che un "valdostano d'adozione", quale è stato per molti anni il generale Biagio Abrate, sia diventato oggi nuovo Capo di stato maggiore della Difesa, nominato dal Consiglio dei Ministri.
Questo alpino, che ha avuto una parte di carriera alla "Scuola militare alpina" di Aosta sin dalla fine degli anni Settanta, diventandone anche nel 1992 Capo di stato maggiore, è sempre stato molto affezionato alla Valle d'Aosta e personalmente l'ho incrociato numerose volte nei miei ruoli politici, condividendo piacevoli ricordi del passato.
L'ultima volta in cui ci siamo incrociati - e l'amicizia è risultata utile - è stato per la vicenda dell'accordo sulla caserma "Testafochi", quando era Capo di Gabinetto del Ministro Arturo Parisi e si deve alla sua competenza la soluzione di una serie di questioni intricate che rischiavano di allontanare la soluzione definitiva. Abrate fu molto efficace e la sua progressione di carriera è la dimostrazione lampante di queste sue capacità.
Attraverso queste mie pagine, sono lieto di indirizzargli le mie felicitazioni e sono certo che dalla sua posizione potrà seguire la concretizzazione di quella parte di "progetto Testafochi" che portava anche ad una valorizzazione del ruolo di formazione alla montagna dei militari italiani in Valle d'Aosta nel solco di una tradizione che Abrate ben conosce.

Mors tua vita mea

Questa storia dei documenti segretissimi pubblicati su "Wikileaks" è istruttiva di un mondo nel quale si stentano a distinguere i buoni dai cattivi.
Sicuramente – ed è già un buon punto di partenza – si sa chi sono i fessi e sono quelli che avrebbero dovuto proteggere quella marea di documenti riservati che oggi vengono pubblicati, ed è segno che le protezioni non hanno funzionato.
Ma nelle spy stories, alla fine, i confini reali sono molto flou ed è difficile operare le giuste distinzioni senza prendere delle dolorose nasate.
Il Robin Hood della situazione dovrebbe essere questo Julian Assange, ma il mio amico Christian Diémoz ha approfondito più di me, ponendosi dubbi più che legittimi sull'insieme dei fatti, e dunque lì vi rinvio, per poi proseguire il discorso sugli "007".

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