June 2010

Il Belgio verso la rottura

Bart De Wever assediato dai giornalistiIo credo che i risultati elettorali in Belgio spingeranno i fiamminghi verso la creazione di uno Stato autonomo, magari in un primo tempo con una logica confederale con i valloni e con una scelta di "zona libera", capitale europea di Bruxelles.
Per la prima volta nelle scorse settimane i valloni hanno cominciato a pensare al da farsi se i fiamminghi decideranno di andare sino in fondo, vale a dire verso una vera e propria indipendenza.
Il caso vuole che il "puzzle" belga sarà ancora irrisolto quando il 1° luglio il Belgio assumerà la Presidenza europea e dunque l'attenzione al caso sarà ancora più evidente e piena di imbarazzi, trattandosi, comunque vada, di una situazione anomala.
E' probabile che gli eventuali avvenimenti belgi peseranno anche altrove e anche in Italia la discussione potrebbe avere punti di vista diversi dal passato.

Mai minimizzare

Giulio Tremonti e Silvio BerlusconiTutto come da copione ieri in Commissione in Consiglio Valle. Per la prima volta, in una sede ufficiale, si parlava del megadecreto legge studiato, in chiave europea, per rispondere al dramma dei conti pubblici. Decreto, lo vorrei ribadire, che deriva da nostri obblighi, ma questo non significa non poterne contestare i contenuti. Sono un pochino imbarazzato a scriverne, capendo che sul tema, avendone parlato parecchie volte, ho abusato della vostra pazienza.
Il Presidente della Regione ha ribadito che il decreto risulta irricevibile per le Regioni che non a caso oggi presenteranno al Governo proposte alternative. I parlamentari valdostani hanno segnalato, anche con un esame del testo, tutta una serie di palesi violazioni della nostra autonomia. Stessa linea da me osservata dopo che, come scrivevo qui, questa manovra me la sono studiata per respingere soprattutto la solita obiezione, vale a dire che i valdostani sono privilegiati e anche ottusi al punto giusto da non voler fare i sacrifici. Qualcuno, a difesa del Governo, ha osservato che in fondo la cifra dei tagli per noi sarebbe di soli 25 milioni di euro, dimenticando che negli articoli del provvedimento ci sono misure diversissime e gravi per il nostro ordinamento.
Non si tratta di tifo calcistico pro o contro il Governo Berlusconi, specie per un PdL locale che ormai si sente di fatto partner di maggioranza e dunque mostra qualche imbarazzo, ma di ribadire che, qualunque governo governi, ci sono dei diritti inalienabili per la nostra autonomia speciale e che ogni invasione di campo, se accolta con indifferenza, potrebbe significare un disastroso effetto a catena. Spero che in Consiglio Valle emergano in modo cristallino le posizioni, comprese le differenze di giudizio, di ciascuno.

Vuuuuuu

Alcuni tifosi sudafricani con la vuvuzelaSarei tentato di rivolgermi ad Eric, valdostano che ogni tanto ci scrive dal Sud Africa dove abita, per dirgli quanto la "vuvuzela" mi stia antipatica.
La tromba da stadio ammorba ogni partita di calcio con il suo "vuuuuu" che mi fa propendere sulla derivazione onomatopeica della parola e mi obbliga a trafficare sull'audio del telecomando per limitare l'"inquinamento acustico".
Leggendo la storia di questa trombetta caratteristica da stadio, si scopre che non è nuova la riflessione se vietarla o no, visto che questo rumore di fondo - che in televisione è già fastidioso - immagino che con l'acustica da stadio faccia "uscire pazzi" i giocatori e gli spettatori che non soffiano nel tubo di plastica. Mentre gli altri evidentemente hanno dei polmoni da subacquei.
Tra l'altro guardando il bel film "Invictus", che ricorda l'uso simbolico del rugby intelligentemente voluto da Nelson Mandela, ho notato che lo strombazzare negli stadi non c'è in quello sport, per loro fortuna.
Immagino che qualche fesso importerà la trombetta negli stadi italiani.

Sindacati

Una manifestazione sindacale dei lavoratori di Pomigliano d'ArcoLa "Fiom-Cgil" respinge l'accordo per Pomigliano d'Arco, trovandosi in una situazione di isolamento, forse temporaneo, perché alla fine produrre o non produrre la "Panda" a Napoli piuttosto che in Polonia vuol dire tenere aperto o chiudere lo stabilimento e perciò non credo che il referendum fra gli operai si chiuderà con un «niet».
E' interessante quanto sta avvenendo, perché sancisce quanto già da tempo noto e che colpisce chi come me ha vissuto l'epoca della cosiddetta unità sindacale, vale a dire che la "Cgil", la "Cisl" e la "Uil" (in Valle si somma il "Savt") ormai la pensano in modo molto diverso e l'unitarietà è svaporata.
Strana vicenda: la manovra finanziaria, che fa dei costi della politica il suo cavallo di battaglia, non tocca per nulla i sindacati in un momento di apparente loro fragilità, forse spiegando il penchant filo-governativo di alcune delle organizzazioni sindacali, come se alla base ci fosse anche qualche forma di baratto per una parziale "pax sociale".
Magari il mio è un astrologare, o forse no.

Effetto bauscia

I paraguaiani festeggiano dopo il loro golSul Web, in diverse salse, è rinvenibile la registrazione del giubilo a "Radio Padania" al momento del gol del Paraguay contro la Nazionale italiana di calcio: una sorta di sberleffo con un animatore radiofonico con tanto di maglia paraguaiana.
Commenti successivi illuminano sul fatto che si è trattato di una «scelta ideologica e cosciente» che ha fatto gongolare molti ascoltatori che per telefono supportano ancora oggi questa scelta.
Mi sfugge il messaggio politico e la sua profondità. Che scozzesi o gallesi tifino per la loro nazionale quando gioca contro l'Inghilterra mi pare ovvio e se ci fosse una partita fra Valle d'Aosta ed Italia in qualche disciplina tiferei per la Valle. Ma non è il caso dei mondiali.
Esiste in questo senso una forma di infantilismo non comprensibile. Immaginiamo anche che molti leghisti spingano il loro federalismo sino ad una logica di piena autodeterminazione e dunque di un'indipendenza di quell'entità chiamata "Padania" (ad usare questa denominazione geografica fu per primo il grande giornalista sportivo Gianni Brera di Pianariva), di cui personalmente escludo che la Valle d'Aosta faccia parte. Si tratta in democrazia di una posizione legittima.
Tuttavia, en attendant, penso che sia corretto tifare per gli "Azzurri" oppure "astenersi" e tifare invece per gli avversari o "gufare" finisce per essere un'inutile vanteria - definibile con correttezza linguistica - "da bauscia".

Ora e sempre Nutella

Un barattolo di Nutella nella sua condizione più normale...Conosco i lobbisti della "Ferrero", vale a dire le persone che per la celebre industria dolciaria - il cui decano e grande inventore di prodotti, Michele Ferrero, passa le vacanze a Courmayeur - seguono l'evoluzione della normativa comunitaria a Bruxelles.
Saranno certamente loro ad aver lanciato l'allarme, ripreso dappertutto oggi, sul rischio che la "Nutella" si trovi a non poter fare più spot pubblicitari a causa dei grassi presenti nella crema di nocciole e cacao e ad essere obbligata ad avere un'etichettatura terroristica tipo quella che c'è sui pacchetti di sigarette per evitarne il consumo in una logica salutistica.
Chi oggi minimizza sui giornali parla a vanvera non sapendo quanto una certa ottusità comunitaria possa nuocere ad un prodotto. Conosco la "Ferrero" perché quando ero parlamentare europeo si rivolsero anche a me per contrastare l'azione di un concorrente inglese che aveva mobilitato i deputati europei inglesi per far vietare le celebri sorprese nell'ovetto "Kinder".
L'operazione, svolta nella "Commissione Petizioni", si basava su dati fasulli che riguardavano i rischi di soffocamento dei bimbi per ingestione degli oggettini in regalo. Quando mi spiegarono che cosa volesse dire l'ovetto di cioccolato in termini di fatturato per l'azienda di Alba, compresi le ragioni dei concorrenti e le ragioni ancora migliori della "Ferrero" per evitare brutti scherzi. L'esito fu positivo.
Oggi l'attacco è sulla "Nutella", prodotto commercializzato dal lontano 1964 e di cui personalmente non sono mai stato consumatore accanito, ma certo è uno dei marchi più noti del "made in Italy" per cui è bene che il Governo e gli europarlamentari italiani vigilino.

Sino all'oblio

Annamaria Franzoni al suo arrivo a TorinoHo riguardato il video dolente e senza volto, per decisione della corte, della recente testimonianza in tribunale di Annamaria Franzoni nel processo per calunnia in corso a Torino. Mi ha colpito quella sua vocina catatonica nel raccontare - era davvero necessario ripetere la testimonianza? - la terribile storia, specie nella ricostruzione di chi è stata autrice del delitto, l'assassina insomma. Anche se - ho letto di recente - lei negherebbe perché, assai semplicemente, ha cancellato i fatti e questa circostanza, se così fosse, sarebbe persino peggiore della più terribile bugia.
Come una specie di maledizione, torna ogni tanto, con questi strascichi, la vicenda giudiziaria che iniziò con quel delitto il 30 gennaio 2002. Ricordo che la prima notizia della morte di un bimbo la ebbi nel mio ufficio all'UV, ma ci volle del tempo per capire il contesto dell'uccisione. 
Un delitto, come appurato dai giudici, di una tremenda banalità a dispetto dei molti castelli in aria costruiti da un giornalismo spazzatura di cui mai nessuno risponde. Un delitto che è stato un dramma per Cogne e che ancora torna periodicamente e ciò avverrà sino a quando la memoria si farà finalmente appannata.

Il clima costituente

Silvio Berlusconi si lamenta di non poter governare e invoca modifiche costituzionali che gli e lo consentano. C’è da chiedersi perché lo faccia.
E' vero che il sistema costituzionale italiano non è presidenzialista. Il nostro, al momento, è un sistema parlamentare, basato su un bicameralismo perfetto.
Il Presidente della Repubblica ha funzioni di controllo non particolarmente forti. Il Presidente del Consiglio, dopo una riforma della Presidenza del 1988 alla cui stesura collaborai da deputato, ha un potere notevole.

Voglio un nuovo Ministero!

La pioggia di questi giorniPurtroppo non esiste un ufficio reclami per questo e lascerei il trascendente su temi di maggior importanza: certo è che questo maltempo, questo regime monsonico che ammorba queste settimane ha rotto le scatole, per usare un eufemismo. Considero esaurita la scorta di buonsenso che plaudiva alla pioggia, di cui la natura, noi compresi, ha bisogno, contro quella concezione da previsioni meteo standardizzate con il sole come unica ragione per plaudire, come se fossimo dei cactus.
Dopo un inverno in cui ha fatto quasi sempre brutto, tuttavia, credo che sia ora di pretenderlo questo sole e di dir basta ad una escursione termica (ieri da nove a trenta gradi!) che forse piacerebbero ad uno scorpione.
Dopo l'incredibile nuovo Ministero per l'Attuazione del federalismo ad Aldo Brancher, si potrebbe immaginare un Ministero per il Bel Tempo: propongo Emilio Fede con codazzo di meteorine.

Contro i rischi speculativi

Sempre più case in affitto in ValleCredo che anche un bambino dell'asilo ormai sappia che un tallone d'Achille del nostro turismo è rappresentato dalla mancanza dei posti letto alberghieri. In alcune località il numero è addirittura decrescente e laddove invece il numero è salito, con alberghi nuovi o ristrutturati con l'aiuto della Regione che ha molto supportato il rilancio, gli albergatori tribolano.
Scavando si scopre che i grandi avversari degli alberghi restano i condomini: l'immobiliare è cresciuto sempre e comunque grazie anche a meccanismi come gli "equilibri funzionali" nei piani regolatori che liberano ad ogni posto letto alberghiero la possibilità di realizzare seconde case, che di fatto tolgono clientela agli alberghi e "mangiano" il territorio.
Ci sono due tipologie di alberghi, quella tradizionale e le "Residenze turistiche alberghiere Rta" genere camera con cucina e spazi comuni e poi, non alberghiera, ci sono le "Case appartamenti per vacanze - Cav". Queste ultime quando ero assessore al turismo vennero bloccate perché erano in molti casi seconde case camuffate e anche le "Rta", con complessi atti notarili, seguivano in certi casi la stessa strada, gabbando il legislatore, malgrado la serietà di ispezioni e controlli. 
Il prossimo Consiglio Valle discuterà una leggina che prevede tra l'altro la frazionabilità delle "Rta", cioè la possibilità che i singoli appartamenti siano ciascuno di un diverso proprietario, fatta salva la gestione unitaria.
L'associazione albergatori ha segnalato subito - e l'ho fatto anch'io in sede politica - i rischi di speculazione e anche il rischio di una legge ad hoc per sanare situazioni personali.
Le prossime ore saranno decisive per apportare quelle modifiche necessarie per evitare che la legge possa diventare il lasciapassare per rischi speculativi.
Mi auguro che ciò possa avvenire.

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