May 2009

Lucolani e valdostani

lucoli_viale_vda.jpgLa presenza della Valle d'Aosta nel Comune abruzzese di Lucoli, derivata dalla casualità dell'emergenza, è stata alla fine una circostanza positiva.
Un paese che ha un vasto territorio montano, salendo sino ad alta quota, e dove il carattere dei locali risente di un'antica cultura rurale appenninica, che ha analogie con la nostra identità alpina. Per questo anche i nostri uomini (e donne!) della Protezione civile lavorano bene e direi con grande partecipazione umana, spesso venata dalla commozione, di fronte ad una popolazione composta da molti anziani.
Prevale nelle persone una paura delle scosse che non appare per nulla attutita dalla lunga storia di drammi derivanti dai capricci del terremoto, che questa terra e i suoi abitanti si portano dietro da secoli.

Mucche da export

mucche_riposano.jpgLa storia dell'addomesticamento e della lunga convivenza uomo-animale fra le mucche di razza valdostana e i valdostani è degna di un film a puntate, che attraversi i millenni con tutte le trasformazioni della zootecnia. Mi sfugge, però, il significato delle decisioni recenti che prevedono una logica di conquista di nuovi territori.
Che ci fossero bovine valdostane in Piemonte era comprensibile, che si fossero spinte in allevamenti ad Imperia interessante, che persino in Marocco sui Monti dell'Atlante ci fosse stata qualche esportazione di capi era nelle cose, ma che oggi si immagini una "stalla modello" valdostana in Romania (studiata, studiatissima...) con mire sugli alpeggi dei Carpazi apre il cuore ma fa vacillare il portafoglio.
Al momento della partenza, tutti a salutarle con il fazzoletto in mano.

L'Aquila e i Vigili del fuoco valdostani

l_aquila_autogru.jpgAll'indomani del terremoto, i nostri Vigili del fuoco (professionisti con l'apporto dei volontari) hanno assunto il comando di una vasta zona della città, dove complessivamente ci sono stati danni enormi per il terremoto e spero di essere smentito nel dire che ci vorranno anni per un ritorno alla normalità.
Segnalo il generale malessere registrato in loco: una vera bomba ad orologeria.
Ogni giorno, i nostri pompieri aiutano gli abitanti che hanno abbandonato la loro abitazione, a recuperare - in una dolorosa visita domestica - quanto è loro necessario: spesso si tratta solo di una fotografia di una persona cara morta nel sisma.
I nostri Vigili del fuoco lavorano anche in numerose chiese crollate, compresa quella, in parte sfigurata, nella piazza principale dell'Aquila.
Tante macerie, segno tangibile di molte sofferenze, stringono il cuore.

Un représentant au Parlement Européen

Il ne faut pas être des sorciers pour comprendre que la campagne électorale pour les élections européennes en Italie n’est qu’une occasion pour discuter de politique intérieure. Par conséquent les grands arguments européens ont une place insignifiante dans la confrontation entre les candidats et les forces politiques: majorité et opposition ne font que se répondre sur des thèmes trop italiens et cela dans une confrontation vulgaire, entre papotages, bêtises et insultes qui étonnent par leur grossièreté et inutilité. On verra la même chose au moment de compter les voix, avec des candidats qui sont souvent plus intéressés aux travaux publics et aux clientélismes qu’à la possibilité d’aller représenter les électeurs à Strasbourg. Ce sont des fausses candidatures pour les moins vigilants, qui ont le but de faire élire, au lieu des gens connues, d’autres candidats bien placés dans la liste des préférences.
Par ailleurs je remarque que toute cette attitude dramatique, qui fait de l’Europe le théâtre pour la mise en scène d’un spectacle de “pupi” de la politique italienne, correspond à une ignorance terrible sur tout ce qui concerne les Institutions européennes et le droit communautaire. Je ne veux pas dire que les thèmes soient simples: l’intégration européenne est un système compliqué de Traités et la législation européenne est fort complexe. De plus, je peux le dire puisque j’y ai vécu, à Bruxelles on a des habitudes et des coutumes qu’on peut comprendre seulement avec un apprentissage journalier qui n’a rien de banal. J’ai passé pas mal de temps à étudier et à essayer de comprendre, étant donné que, entre Parlement européen et "Comité des Régions", cela fait plus au moins dix ans que je m’occupe de cette matière et mon expérience parlementaire précédente a été fondamentale pour avoir les connaissances de base qui évitent de faire des bêtises.

Parlamento

montecitorio_esterno.jpgNelle quattro Legislature a Montecitorio penso di aver approfondito il funzionamento della Camera dei deputati e anche del Senato della Repubblica, avendo potuto frequentarlo sia quando ero Sottosegretario ma anche, più ordinariamente, attraverso le Commissioni bicamerali, dove siedono assieme deputati e senatori. Da allora, credo con cognizione di causa e non per un istinto corporativo, difendo la democrazia rappresentativa.
L'attacco di ieri alle Camere del Presidente Silvio Berlusconi conferma l'esistenza in Italia di una corrente trasversale (a destra come a sinistra), demagogica e populista, antiparlamentarista, che ha avuto il suo culmine in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, tornando vivace in questi anni nella polemica, a tratti ossessiva o "da bar", sulla "Casta".
Intendiamoci: non che non ce ne siano le ragioni. Oggi solo un imbecille potrebbe difendere a spada tratta la classe politica e io stesso potrei elencare storture e vergogne. Ma del regime parlamentare, migliorabile e da rendere più efficace, certamente non si può fare a meno, essendo uno dei pochi antidoti ad ogni voglia, vera o presunta, di autoritarismo.
Un uomo solo al comando è una situazione da evitare.

Costume

cravatta.jpgHo vissuto per anni, nella forma prevista dall'ufficialità, in giacca e cravatta. In fondo era una specie di divisa - due vestiti blu e due grigi a rotazione - con la variante delle cravatta. Ma il costume si evolve: si avverte uno scricchiolio nell'uso della cravatta e dell'abbigliamento formal e a dare il destro sono gli Stati Uniti, da dove le tendenze si diffondono, ma basta un giretto nelle istituzioni europee per vedere che anche ad esempio gli scandinavi non scherzano.
Tuttavia, questi giorni di canicola - e tenendo conto che sono lieto io stesso di essere meno "pinguino" grazie ai miei attuali ruoli che rendono possibile un uso di abbigliamento più décontracté - mostrano come la linea possa essere troppo sottile. In certi uffici pubblici sembra di essere in spiaggia e ci si domanda quale sia il ragionevole limite.

Mare al plurale

mare_maggio2009.jpgIl mare è come la montagna: usare il singolare non ha senso. Infatti ci sono i mari e le montagne, che al plurale consentono di dar conto di infinite varietà.
Amo il mare, sopra e sotto la sua superficie, per quella parte ligure della mia ascendenza, antica e recente, che mi ha consentito lunghe frequentazioni, accentuate dalla contemporanea conoscenza di altri mari e ciò senza rinnegare, semmai arricchendolo, tutto quel che di montanaro sento in me.
Con il tempo, mi sono anche convinto che, nella complessa formazione culturale dei popoli alpini (compreso quello valdostano, geograficamente distante da uno sbocco al mare), non è indifferente la presenza del Mediterraneo, inizio e fine della catena montuosa, con i suoi percorsi, le interessenze, i legami, i contatti.

Acqua come diritto, non come bisogno

acqua_maggio2009.jpgGuardi in alto e vedi ancora la neve: l'acqua quest'anno - malgrado il caldo feroce di questi giorni - non mancherà, dopo un inverno da vecchi tempi e una primavera piovosa.
Nei prossimi anni, però, anche la Valle - che è situata ad una latitudine assai delicata - deve perseguire una politica di efficacia e di efficienza nel settore dell'acqua. Tema che si inserisce in un quadro mondiale di grandi discussioni. In troppe zone del mondo l'acqua potabile è un sogno (un miliardo di persone sulla terra ne sono prive) e milioni di esseri umani muoiono per malattie legate a questa carenza.
Il riscaldamento globale peggiora le cose e dappertutto si discute sul tema delicatissimo del rapporto pubblico-privato sul governo dell'acqua, il cui accesso e uso va considerato un diritto universale e non un semplice bisogno, come di recente banalizzato nel summit internazionale sull'acqua. Infatti la partita non è per nulla indifferente, perché il business della filiera è colossale e attira ovunque grandi interessi e rischi di speculazione e malaffare.

Il mio intervento in Consiglio Valle sulla politica europea regionale

Il sottoscritto durante una riunione a BruxellesIl Consiglio Valle ha tenuto, giovedì 21 maggio, la propria sessione comunitaria, occasione per fare il punto sulla politica europea. Io sono membro del "Comitato delle Regioni" ed ho parlato per la maggioranza.


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San Statuto speciale

camera_deputati_ingresso.jpg"Agli effetti delle elezioni per la Camera dei deputati e per il Senato, la Valle d'Aosta forma una circoscrizione elettorale".
Così l'articolo 47 dello Statuto speciale della nostra Valle, che va tenuto stretto e benedetto in tempi grami, in cui - in barba a tutte le dichiarazioni di cartapesta sul federalismo - l'orizzonte è nero come la pece.
Lo Statuto, benché imperfetto in molte sue parti, è tacitiano nella sua dizione sulla rappresentanza valdostana in Parlamento. Se così non fosse stato, tecnicamente segnalo solo la differenza fra "collegio" (sarebbe stato debole) e "circoscrizione" (a prova di bomba), vi assicuro, avendolo vissuto, che la tentazione di privarci di senatore e deputato si sarebbe già realizzata, con buona pace dei nostri diritti.
Lo dico oggi, posto di fronte alla sbandierata proposta - in sé condivisibile e ragionevole, se non fosse venata da furore antiparlamentare - di ridurre i parlamentari. Se lo si vuole fare, si eviti la buffonata dell'iniziativa popolare e si discuta direttamente in Parlamento.

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